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17 febbraio 2017

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Oggi è la Giornata del gatto, il più amato e affascinante degli animali da compagnia


La Giornata del gatto venne introdotta in Italia nel 1990 e fu scelto il mese di febbraio perché è il mese dell’Acquario, segno della libertà, dell’intuito e dell’anticonformismo, mentre la data del 17 corrisponde al numero simbolo delle sette vite dei gatti, che anagrammato in numeri romani diventa VIXI, ho vissuto.

Un giorno che gli umani dedicano ai felini per proteggerli ma anche per sancire un legame per certi versi rimane inspiegabile ma che risale davvero alla notte dei tempi.

È opinione comune e convalidata che il gatto sarebbe stato addomesticato in Egitto intorno al 4.000 a.C. ma una recentissima scoperta, avvenuta nell’isola di Cipro, di uno scheletro di gatto risalente all’8.000-8.300 a.C. potrebbe gettare nuova luce sulla storia della sua domesticazione.

Ma la scoperta più importante proviene dalla missione di un gruppo di biologi europei, che hanno analizzato il Dna di 209 gatti, inclusi cinque mummificati, provenienti da una trentina di siti archeologici diversi risalenti tra il 10mila a.C. e il secolo scorso tra i quali alcuni da un sito vichingo risalente al decimo secolo.

Ciò non fa che confermare le leggende di questo popolo, la cui dea dell’amore Freyja era rappresentata su un cocchio trainato da due felini e la presenza del gatto amico dell’uomo fin dagli albori della storia. I gatti dall’Africa hanno seguito due rotte, una via terra, che li portò a popolare il medio oriente quando gli uomini iniziano a coltivare la terra, circa 10mila anni fa.

La seconda rotta passa invece per le vie commerciali marittime, che iniziò dall’Egitto spingendosi fini ai mari del Nord e da lì probabilmente grazie ai vichinghi e alle loro navi i gatti si diffusero anche in America.

Un’amicizia antica e alquanto opportunistica, secondo gli storici, perché nasce dalla necessità di avere dei gatti che cacciassero i topi dai granai e dai depositi di cibo.

Ma ciò non basta a spiegare la presenza dei gatti fin dall’antichità nella vita quotidiana, come in Egitto, nella Magna Grecia e nell’Antica Roma, a volte venerati come divinità, presenti nelle tombe ad accompagnare i loro umani anche nella morte, raffigurati in tante opere d’arte e perfino nella monetazione delle città di Rhegion, Reggio Calabria, e Tharas, Taranto risalenti al 500 A.C.

Erano spesso considerati come dei piccoli numi tutelari della famiglia, rappresentanti il femminino, il lunare con la sua potenza creativa ed evocativa apportatrice di benessere spirituale e solo da poco si è scoperto che tutto ciò ha una spiegazione scientifica: le fusa dei gatti sono emesse ad una frequenza curativa per il nostro corpo, con il range di 20-140 Hertz.

Sono le stesse usate in campo medico nel trattamento per la crescita ossea, riparazione delle fratture, trattamento del dolore ed edema, la riparazione muscolare, della flessibilità delle articolazioni, della dispnea (respirazione alterata) e delle ferite. Inoltre le fusa riducono lo stress, diminuiscono del 40% le probabilità di avere un attacco di cuore e migliorano il sonno.

Per questi e tanti altri motivi ancora tutti da scoprire, continuiamo ad amare e a difendere i nostri amici gatti. Glielo dobbiamo perché sono loro che da millenni si prendono cura di noi!
Annamaria Persico


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