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23 ottobre 2016

News

Ogni anno alleviamo 800 milioni di animali, cui somministriamo il 71% degli antibiotici venduti in Italia


La zootecnia italiana è in larghissima parte intensiva. A fronte di una popolazione di poco più di 60 milioni di abitanti, alleviamo a scopo alimentare circa 800 milioni di animali ogni anno. Le vacche da latte, per esempio, sono circa due milioni; nel settore avicolo macelliamo più di mezzo miliardo di animali all’anno.

Queste vacche sono in stragrande maggioranza a «pascolo zero» e soltanto per le galline ovaiole sono previste alternative al sistema delle gabbie.

Le pessime condizioni in cui sono tenuti gli animali, spinti al limite delle loro possibilità fisiologiche e spesso indeboliti da una selezione genetica che ne aumenta la produttività ma rende fragile il loro sistema immunitario, inducono a un uso massiccio di antibiotici.

Agli animali allevati somministriamo il 71% degli antibiotici venduti in Italia, secondo i dati di un rapporto congiunto di ECDC (European Centre for Disease Prevention and Control), EFSA (European Food Safety Authority) and EMA (European Medicines Agency).

Una percentuale che piazza l’Italia al terzo posto in Europa per consumo di antibiotici destinati agli animali da allevamento, dopo Spagna e Cipro, e che supera di tre volte il consumo della Francia e di cinque quello del Regno Unito.

Le conseguenze che si riflettono sulla salute delle persone sono allarmanti. Secondo dati raccolti da Simit (Società italiana di malattie infettive e tropicali) muoiono ogni anno in Italia per antibiotico resistenza le 5.000 e le 7.000 persone.

Queste sono solo alcune delle considerazioni che hanno spinto Legambiente e CIWF (Compassion In World Farming) Italia a immaginare il protocollo triennale di collaborazione firmato oggi a Roma da Rossella Muroni, presidente di Legambiente e Philip Lymbery, ceo di CIWF International, alla presenza di Annamaria Pisapia, direttrice di CIWF Italia.

«La sfida dell’alimentazione umana», ha commentato Rossella Muroni «incrocia in modo sempre più evidente i temi della sostenibilità e della sicurezza alimentare e sanitaria. In questo contesto, il benessere animale è una spia che più di altre rende visibile un modello economico insostenibile, che sta producendo enormi impatti ambientali, ingiustizie sociali, sofferenze infinite e rischi di nuove pandemie. Legambiente da sempre è fortemente impegnata a sostenere e promuovere modelli economici che valorizzino i territori, le relazioni di comunità, la qualità alimentare, il benessere degli animali e questa importante alleanza con CIWF Italia va esattamente in questa direzione».

«Siamo molto soddisfatti della collaborazione che ci apprestiamo ad iniziare con Legambiente», ha aggiunto Annamaria Pisapia, direttrice CIWF Italia. «L’allevamento intensivo è predominante in Italia e ciò si ripercuote in modo pesantissimo non solo sugli animali, che soffrono negli allevamenti, ma anche sulla salute dei cittadini e sull’ambiente. Di fronte al fatto che, purtroppo, non c’è ancora la volontà di attuare un cambiamento significativo, non solo da parte dell’industria, ma anche delle istituzioni, è importante unire le forze. In questo senso, avere un importante partner come Legambiente è fondamentale per dare il via a quel cambio di tendenza che è urgente, improrogabile e inderogabile».
(Fonte: Legambiente)


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