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17 febbraio 2018

News

Olio extravergine: la Spagna spinge per abolire il panel test. Il Cno promette battaglia


«È in corso un attentato all’olio extravergine d’oliva italiano e alla salute dei consumatori di tutto il mondo: ci opporremo in tutte le sedi ed in ogni modo a chi mira a distruggere l’olivicoltura».

È molto preoccupato il presidente del Consorzio nazionale degli olivicoltori, Gennaro Sicolo, a seguito delle ultime discussioni a livello internazionale sul futuro dell’olivicoltura.

In particolare, in seno al Coi, Consiglio oleicolo internazionale, sta maturando l’idea di proporre l’abolizione del panel test per la classificazione degli oli.

Un metodo, il panel test, che unito alle analisi chimiche, rappresenta l’unico strumento previsto per legge per individuare un olio extravergine e consentire la commercializzazione.

Se ne discuterà comunque lunedì 19 e martedì 20 febbraio in un incontro organizzato a Madrid.

Per cercare un avallo scientifico a questa operazione è in circolazione un questionario per chiedere ad esperti e consulenti se l’abolizione del panel test possa in qualche modo favorire gli scambi commerciali.

La proposta, avanzata principalmente dalla Spagna, spalancherebbe le porte in maniera definitiva a frodi e contraffazioni, in barba a qualsiasi politica di difesa della produzione nazionale.

«Una decisione del genere sarebbe intollerabile e sciagurata per la nostra olivicoltura», ha sottolineato Sicolo. «Chi opera sul mercato in maniera fraudolenta avrebbe vita facile con l’abolizione dell’unico controllo sulla qualità che abbiamo per certificare le caratteristiche degli oli e potrebbe, attraverso manipolazioni chimiche, propinare schifezze nefaste con la dicitura “extravergine” senza essere perseguibile per legge».

«Oli lavati, oli deodorati, oli alterati sarebbero praticamente autorizzati a scapito della salute dei consumatori», ha ribadito il presidente del Cno.

«Invece di fare passi in avanti ed introdurre anche la risonanza magnetica nucleare per tutelare produttori e consumatori, alcuni paesi europei, Spagna in testa, con il colpevole silenzio assenso di parte dell’industria, mirano ad azzerare i controlli per parificare sul mercato tutti gli oli», ha proseguito Sicolo. «L’olio extravergine d’oliva non è la coca cola, rappresenta l’alimento principe della dieta mediterranea certificato dai migliori studi a livello mondiale, non è una commodity ma un prodotto che deve essere valorizzato perché custode di storie e tradizioni».

«L’Italia deve reagire in maniera unitaria a tutti i livelli, sia politicamente sia attraverso il mondo associativo, per evitare questa catastrofe, per salvare la sua storia e per tutelare la salute dei consumatori», ha concluso Gennaro Sicolo.


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