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18 dicembre 2017

News

Oliverio all’Assemblea Adiconsum: «Recuperare ritardi decennali e mettere in campo tutte le energie per costruire prospettive»


«È una iniziativa bellissima. Questa terra, che ha problemi accumulati nel lungo periodo, necessita di incontri come questo, per mettere in campo tutte le energie e recuperare ritardi decennali e costruire una prospettiva»: lo ha detto il presidente Oliverio durante un’iniziativa dell’Adiconsum che si è tenuta alla Fondazione Mediterranea Terina Onlus a Lamezia Terme.

«Il tema posto al centro dell’iniziativa», ha detto ancora Oliverio «è articolato in due argomenti: quello delle Infrastrutture e quello della Sanità. A riguardo delle prime, il problema ritengo debba essere inquadrato in una strategia. Appena eletto, la prima cosa con la quale ho dovuto fare i conti è stata quella di definire la Programmazione da presentate all’Unione europea. È stato un lavoro intenso perché il 7 gennaio sono andato a Bruxelles per incontrare il Commissario Cretu e per dire: ci siamo, ci mettiamo all’opera. Dall’altra parte del tavolo si coglieva un clima di incredulità.

«Abbiamo lavorato sodo e abbiamo programmato risorse importanti, decidendo obiettivi. Ora siamo in una fase nella quale quelle risorse stanno entrando nel sistema circolatorio dell’economia e della società Calabresi. Ci sono bandi che ogni giorno vengono pubblicati, consultabili sul portale della Regione. Tra questi un bando, che vede già la graduatoria pubblicata, sull’imprenditoria giovanile in agricoltura: ci sono state 2.200 domande, giovani che noi vogliamo aiutare a intraprendere una strada perché nella nostra regione il settore agroalimentare è una risorsa importante. Il 27 di questo mese sarà pubblicato un altro bando per nuovi progetti innovativi che vedono la nostra regione con le Università calabresi nel gruppo di testa delle regioni innovative».

Oliverio si è poi soffermato sul tema delle infrastrutture: «Noi abbiamo opportunità che dobbiamo saper cogliere e sulle quali dobbiamo sviluppare un giusto accompagnamento. Per ora il filone delle infrastrutture è quello che ha più spazi. Per crescere abbiamo innanzitutto bisogno di rendere accessibile la nostra Regione dall’esterno e anche all’interno attraverso la mobilità, i trasporti più sicuri e più veloci. Abbiamo lavorato per costituire una società unica degli aeroporti, per la gestione unitaria, non senza difficoltà perché i localismi sono sempre in agguato.

«Alla guida di questa società ho chiamato un Prefetto calabrese perché si desse un segnale di legalità e trasparenza. La società unica degli aeroporti calabresi sta rafforzando i voli su Lamezia, ha impedito che si interrompessero i voli su Reggio Calabria e ha fatto ripartire i voli da Crotone. Non partiranno i voli per una stagione, ma in modo stabile e strutturale perché, per agevolare i collegamenti dall’esterno sulla Calabria, abbiamo investito risorse importanti: due bandi da 12 milioni ciascuno per tre anni per sostenere le compagnie ed agevolare la possibilità di istituire nuove rotte.

«Ricordo che nell’anno che sta per chiudersi abbiamo avuto il record delle presenze turistiche, non solo per la crisi nel Sud del Mediterraneo, ma perché abbiamo consentito questi collegamenti. Per le ferrovie invece abbiamo definito un programma per l’ammodernamento ferroviario.

«Sulla parte jonica ci sono cantieri e lavori in corso, abbiamo destinato 530 milioni di euro per fare una infrastruttura che consenta la veloce percorrenza dei treni, per abolire i passaggi a livello e per ammodernare le stazioni. Un intervento che non veniva fatto dai tempi di Cavour. Per la Ferrovia tirrenica ci siamo battuti ed abbiamo ottenuto che la Freccia Argento non entrasse nella stazione di Napoli, recuperando 35 minuti. Stiamo lavorando inoltre per realizzare lo studio di fattibilità per l’alta velocità da Salerno a Reggio Calabria».

E infine sulla sanità Oliverio ha sottolineato che «la Calabria è una delle regioni commissariate dal 2010. Non mi stancherò mai di dire maledetto quel giorno in cui, di conseguenza, sono scattati una serie di vincoli: il massimo di aliquote, i calabresi pagano il massimo di tasse, il blocco delle assunzioni. Il bilancio di sette anni di gestione commissariale, basandosi sui dati, è negativo. Nel 2010, la Calabria pagava alle altre regioni per la cura della salute dei suoi cittadini 200 milioni di euro.

«A distanza di sette anni ne paga 300. I calabresi che si curano fuori sono aumentati e non per patologie che richiedono alta specialistica, ma anche per malattie ordinarie, il che significa che c’è un problema di mancanza di fiducia nel sistema. Invece di riqualificare, di fare una operazione di riorganizzazione del sistema sanitario, si sono fatti tagli lineari, si sono tagliati servizi sul territorio per cui si ricorre maggiormente ai Pronto Soccorso. Ci sono responsabilità. Questi sono i problemi che ho posto in maniera forte al Ministro Lorenzin dicendo che mi andrò ad incatenare davanti a Palazzo Chigi se non ci sarà un atto interruttivo».


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