Porto di Gioia Tauro
13 dicembre 2017
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Oliverio su Zes Calabria: «Percorso già in atto, cuore a Gioia Tauro e e ramificazione articolata sui territori»


«Oggi possiamo dire che la Zes per la Calabria non è una cosa a cui si aspira ma un percorso già in atto». Ha esordito così il presidente della Regione Mario Oliverio alla conferenza stampa convocata per illustrare i contenuti del Decreto del presidente consiglio dei ministri sulla istituzione delle Zone economiche speciali, presente anche l’assessore Francesco Russo, delegato al Pino regionale dei trasporti.

«Dopo una intensa interlocuzione con la Comunità europea siamo giunti alla fase operativa con l’approvazione del disegno di legge n. 91 dello scorso mese di giugno e con la definizione del Dpcm approvato dalla Conferenza unificata Stato-Regioni-Autonomie locali che ha accolto le nostre proposte migliorative».

Il presidente Oliverio si riferisce, nello specifico, all’estensione della Zes che dovrebbe partire da 1.465 km quadrati, in precedenza stimata per l’area portuale di Gioia Tauro in 440 ettari. Il calcolo dei valori massimi di superficie Zes per ciascuna regione si basa sull’1,5 per mille della superficie regionale moltiplicato per un coefficiente che tiene conto della densità di popolazione regionale rispetto a quella nazionale.

«Infatti, nel rispetto della norma vigente, che vincola la istituzione della Zes alla presenza di una infrastruttura portuale classificata TEN-T, abbiamo proposto ed ottenuto di inserire nel Decreto del presidente del Consiglio dei ministri che “la Zes è di norma composta da territori quali aree portuali, retroportuali, anche di carattere produttivo ed aeroportuali”.

«Ciò significa», ha evidenziato Oliverio, «che avremo una Zes con cuore a Gioia Tauro ma con ramificazione articolata sul territorio. In sede di Conferenza unificata, abbiamo messo in discussione la tabella partendo dal presupposto che la Zona economia speciale è uno strumento che crea convergenza per le imprese, lavorando alla modifica dei criteri di densità territoriale con l’obiettivo di superare i 2 mila ettari».

Si tratta di importantissimi risultati che fanno dire al presidente Oliverio: «Non abbiamo partecipato ma, lavorando fino a notte fonda al ministero per il Mezzogiorno, abbiamo presentato proposte concrete, di miglioramento del Dpcm che deve essere approvato prima dello scioglimento delle Camere. Dopodichè si passerà alla fase due con il Piano di sviluppo strategico da concertare con il ministero, e con il ministro De Vincenti che ringrazio per essere stato sempre al nostro fianco, con le altre Regioni interessate e con tutti i Comuni compresi nella superficie oggetto della proposta regionale, con le forze sociali e le università per divenire ad un progetto condiviso e sostenibile». Le risorse nazionali disponibili ammontano a circa 200 milioni di euro da integrare con risorse già destinate alla programmazione regionale.

«Nessuno ha la verità in tasca», ha rimarcato Oliverio, «ma si tratta di un’opportunità irripetibile che porterà a benefici a media e breve scadenza anche perché si prospetta la possibilità che, nell’adozione delle procedure amministrative per la gestione della Zes, le strutture regionali possano avvalersi anche del supporto delle Amministrazioni centrali».

L’assessore Russo ha ripercorso tutta l’attività svolta negli anni precedenti per arrivare allo stato attuale di istituzione della Zona economica speciale per la Calabria. Ha parlato di «tanto lavoro faticosissimo fatto in silenzio» avviato nel 2015 con una delibera di Giunta (misure straordinarie per lo sviluppo dell’area di Gioia Tauro) e con la delibera di Consiglio regionale per la presentazione in Parlamento del Ddl sull’istituzione della Zes, proseguendo con il disegno di legge n. 91 (disposizioni urgenti per la crescita economia del Mezzogiorno) «che nasce proprio», ha sottolineato, «dalla proposta avanzata dalla Regione Calabria», per approdare ad oggi con il Dpcm in via di emanazione.

Russo ha anche detto che saranno effettuate verifiche di legalità sulle transazioni dei terreni nelle aree interessate ed ha rimarcato l’importanza del ruolo del Comitato di indirizzo per il rafforzamento della programmazione strategica.


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