“E’ una sentenza che ha riconosciuto valore all’attività fatta dal pubblico ministero ma anche da me e dai miei consulenti, che siamo riusciti a dimostrare che il ragazzo era sicuramente capace di intendere e di volere“. Lo dice all’Adnkronos l’avvocato Giovanni Annunziata, legale della famiglia di Chiara Gualzetti, la 16enne uccisa il 27 giugno dello scorso anno a Monteveglio dal 17enne condannato dal gup del tribunale per i minorenni di Bologna a 16 anni e 4 mesi.
“Si tratta di un soggetto minorenne e secondo quello che è l’ordinamento giudiziario del Tribunale minorile – aggiunge l’avvocato – è stata una sentenza che ha ritenuto applicabile il massimo di quello che era prevedibile. Ha avuto preponderanza l’attività del pubblico ministero nel valorizzare le aggravanti della premeditazione e in qualche modo anche l’efferatezza del delitto è stata poi determinante nella decisione”.