“Bissoultanov? Non lo sento da un mese, non so dove sia, gli ho mandato un messaggio venerdì scorso in concomitanza con l’udienza del suo processo a Roma ma non ha mai risposto”. Così l’avvocato Francesco Gianzi, difensore nel processo in Italia di Rassoul Bissoultanov, il 29enne ceceno condannato in Spagna a 15 anni di reclusione per la morte di Niccolò Ciatti. Il 22enne di Scandicci (Firenze) venne pestato senza alcun motivo la notte tra l’11 e il 12 agosto 2017 in una discoteca di Lloret de Mar, nota località della Costa Brava, dove si trovava in vacanza con alcuni amici. Il ceceno, condannato per omicidio volontario, non si è presentato questa mattina davanti al Tribunale spagnolo di Girona dove era fissata l’udienza per la carcerazione.
Per il processo in corso a Roma, che riprenderà a settembre e dove a rappresentare l’accusa è il pm Erminio Amelio, si aprono possibili scenari diversi. “In Spagna non è possibile il processo a un latitante né in contumacia, quindi ora il processo di appello si blocca ed è possibile a questo punto che diventi definitivo prima quello nostro in Italia” spiega l’avvocato in riferimento all’ordinanza dei giudici della Terza Corte d’Assise di Roma con cui si è deciso di far proseguire il processo in Italia, parallelamente a quello spagnolo, in attesa di vedere quale dei due Paesi arrivi prima a sentenza definitiva.