“Putin esce enormemente rafforzato. Ha fatto un test, nessuno ha cercato di assassinarlo, nessuno ha cercato di rovesciarlo, l’esercito si è compattato attorno al presidente. Putin ha gestito la situazione con una leadership autorevolissima. Ora possono esserci conseguenze tragiche sulla guerra”. Il professor Alessandro Orsini ritiene che Vladimir Putin esca rafforzato “enormemente” dalla vicenda legata alla protesta della Wagner di Evgeny Prigozhin. I mercenari hanno marciato verso Mosca prima di fermarsi a 200 km dalla capitale. “I russi, secondo la narrazione occidentale, avrebbero dovuto scendere in piazza. Non è successo. Prigozhin ha offerto ai russi un’opportunità unica di rovesciare Putin e nessuno è sceso in piazza. Questo può essere considerato un test della fiducia di cui gode Putin tra la popolazione e tra i vertici dello stato”, dice Orsini, docente di sociologia del terrorismo internazionale, a Cartabianca.
“Prigozhin è completamente inaffidabile, quello che dice lo dice per salvarsi la vita”, aggiunge riferendosi alla versione di Prigozhin che ha derubricato l’insurrezione “protesta”. “La sua ricostruzione dei fatti è che non avesse intenzione di realizzare un golpe militare. Da studioso non ho informazioni sufficienti. Sono incline a ritenere che Prigozhin abbia realizzato di essere rimasto completamente isolato, Putin aveva attorno a sé la classe dirigente compatta, nessuno ha cercato di assassinarlo, ‘esercito è rimasto compatto accanto a Putin. E’ possibile che Prigozhin abbia cercato di attuare un golpe militare e ora sta raccontando un’altra storia per non essere ucciso. E’ possibile che Prigozhin non volesse dare vita ad un golpe, ma gli eventi hanno reso tale la sua azione. Ha sparato sui soldati russi e pare abbia abbattuto un aereo. Si è comportato come uno che ha dato vita ad un tentativo di golpe militare”, dice Orsini. “Il grande conflitto non era tra Prigozhin e Putin ma tra Prigozhin e il ministro della Difesa, Shoigu. Cosa succederà al capo della Wagner? Non credo convenga a Putin assassinarlo ora, magari lo farà più avanti. L’eliminazione di Prigozhin in questo momento sarebbe un danno per la Russia, visto anche il ruolo della Wagner in Africa”, aggiunge.
Le vicende dell’ultima settimana “avranno conseguenze molto tragiche” sulla guerra. “Putin ha avuto la conferma che la Nato in Ucraina rappresenta una minaccia esistenziale per la Russia. Quello che abbiamo visto con Prigozhin è il pericolo di una guerra civile: Putin non può perdere la guerra in Ucraina. La guerra tra la Russia e l’Ucraina è finita dopo 3 settimane, è stata vinta dalla Russia. Poi è iniziata la guerra tra la Russia e la Nato… Ora Putin può mantenere la stessa strategia puntando sul logoramento e tutto rimane com’è. Oppure, se teme di essere rovesciato, Putin dà impulso ad una forte accelerazione con un impiego dell’aviazione militare finora sconosciuto e quindi con la devastazione definitiva dell’Ucraina”.