Ospedale
22 aprile 2016

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Ospedale di Praia a Mare. L’extrema ratio è il ricorso al Tar!


Pochi giorni fa il tavolo interministeriale, cosiddetto Adduce, ha messo il suo sigillo definitivo sul famoso decreto commissariale n. 30 approvato il 3 marzo scorso. La decisione sancisce la riconfigurazione dell’ospedale di Trebisacce in Ospedale di zona disagiata, con la conseguente provvidenziale riattivazione del Pronto Soccorso H24 e di n. 20 posti letto per acuti, mentre il nosocomio di Praia a Mare viene riconfermato Casa della salute.

Ma c’è di più, ahinoi, l’organo commissariale nel tentativo di «ottemperare» alla sentenza del Consiglio di Stato, che ricordiamo annullò il declassamento del nostro ospedale, ha inserito nella rete emergenza-urgenza la Casa di Cura Tricarico Rosano Srl, per garantire un efficace e tempestivo servizio di emergenza-urgenza di cui è carente il nostro territorio. Infatti a pagina 59 (tabella n. 47) del documento di riorganizzazione delle rete ospedaliera c’è scritto testualmente: «Relativamente all’Area Nord si ritiene necessario considerare all’interno della Rete Sindrome coronarica acuta regionale pubblica anche il ruolo operativo della struttura privata Tricarico a copertura dei bacini di utenza dell’alta costa tirrenica dell’Area Nord. Tale struttura sarà inserita nei protocolli operativi regionali e di Area in un’ottica di supporto ed integrazione alla rete pubblica. La Struttura privata è dotata di Pronto Soccorso accreditato».

Con questo atto potremo annoverare un altro funesto «primato»: saremo la zona più bistrattata della già penosa, per molti aspetti, sanità calabrese. Avevamo invitato i sindaci di Praia a Mare, Tortora ed Aieta ad attuare forme di protesta eclatanti al fine di coinvolgere attivamente i cittadini dell’alto Tirreno cosentino e di informare l’opinione pubblica calabrese e nazionale, ma purtroppo il nostro appello è caduto nel vuoto. Abbiamo assistito, invece, alla sagra del politichese, interminabili e continue riunioni, intervallate dai classici viaggi della speranza, chiacchiere inconcludenti che non hanno portato a nessun risultato concreto per i cittadini e per il loro sacrosanto diritto alla salute.

Oggi siamo, più che mai, convinti che l’unica strada da percorrere, la nostra ultima possibilità per riottenere un diritto sancito dalla Costituzione, sia ricorrere nuovamente alla magistratura amministrativa, per chiedere l’annullamento del decreto commissariale, che a nostro avviso, è palesemente viziato dalla violazione della sentenza del Consiglio di Stato n. 2576 del 20 maggio 2014 e del decreto del Ministero della Salute n. 70 del 2 aprile 2015, regolamento recante la definizione degli standard qualitativi, strutturali, tecnologici e quantitativi relativi all’assistenza ospedaliera, a firma guarda caso proprio del ministro Beatrice Lorenzin.

I termini di impugnazione del decreto stanno per scadere, il sindaco di Praia a Mare e gli altri primi cittadini effettivamente interessati alla questione, devono far presto, bisogna agire con tempestività, altrimenti resteremo dei condannati a morte!
Antonio Mandarano
Coordinatore Movimento politico «L’Alternativa»


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