Costruttivo e pragmatico l‘incontro che si è tenuto martedì scorso tra il direttore generale dell’Asp di Catanzaro, Giuseppe Perri e il presidente del Comitato Pro Ospedale del Reventino, Antonello Maida, tenutosi presso la direzione aziendale di Lamezia Terme.

Un appuntamento chiesto dal Comitato, che verteva soprattutto su alcune situazioni che affliggono la struttura montana: su tutti la carenza di personale infermieristico, poi la possibilità di istituire servizi ambulatoriali dove la popolazione ne chiede l’istituzione.

A margine si è parlato del Day Surgery tale da consentirne una fruizione nel pieno delle prerogative con l’ausilio dell’anestesia dedicata e delle figure atte a renderla pienamente operativa, poi la possibilità che nel servizio di radiologia venga effettuata, oltre che le prestazioni usuali, anche l’ecografia, inconcepibilmente messa da parte.

Un discorso articolato che ha visto il dottore Perri, attento e propenso ad attivare tutti quei percorsi utili a riempire di contenuti la struttura anche per renderla produttiva sul piano economico/finanziario. Non richieste pretestuose ma oggettive per fa sì che si intersechino nei dettati dei piani aziendali ma soprattutto nelle more dei decreti commissariali.

Un risultato tra i più importanti è stato raggiunto, in quanto a breve tre infermiere, già in forza alla struttura con l’ausilio della mobilità torneranno nel reparto di Medicina consentendo la sua naturale attività, anche con l’approssimarsi dell’apertura della lungodegenza.

Maida si dice profondamente rassicurato dalla collaborazione che trova nel direttore generale Perri, sicuramente il più attento verso la struttura montana da quando il Comitato è sorto dieci anni fa.

«C’è grande attenzione verso la struttura», dichiara Maida, «Perri e il direttore sanitario Claudio Tomasello sono un valore aggiunto affinché l’ospedale possa trovare soluzioni possibili. Un percorso che dovrà trovare sintonia con ciò che le amministrazioni montane saranno in grado di produrre con l’importante progetto pilota sulle aree interne, capace di originare prospettive che in deroga alle vigenti normative verranno discusse in un’apposita commissione ministeriale».

«Un documento in parte discutibile», continua Maida, «che ripropone vecchi adagi da noi sconfessati con tutte le energie, dove tra le righe echeggia ospedale di comunità in netto contrasto con le dinamiche che si vogliono originare. Questo lo abbiamo fatto presente al sindaco della città affinché con i suoi colleghi rimoduli uno dei cinque punti nodali del documento.

«Procede, infine, con le giuste motivazioni quanto chiesto (rinofibroscopio e audiometro) al direttore del Territorio, Nicolino Alessi, il quale ha ricevuto una relazione tecnica che è al suo vaglio. Lo stesso Alessi ci ha rassicurato che l’impegno di spesa sarà inoltrato agli uffici competenti per renderlo esecutivo. Si apre così un nuovo ciclo per certi versi inaspettato ma che su di esso serve tutta la nostra attenzione onde evitare storture, ma che nella sua lettura dovrà essere in grado di produrre nuove visioni d’insieme».