Pane e pasta, Iva azzerata per sostenere i redditi più bassi
25 luglio 2022

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Pane e pasta, Iva azzerata per sostenere i redditi più bassi


Una soluzione immediata per sostenere i redditi più bassi e ‘raffreddare’ l’effetto del continuo rialzo dei prezzi: azzerare l’Iva su pane e pasta e abbassarla dal 10 al 5% su carne e pesce. E’ l’ipotesi su cui sta lavorando il governo Draghi, dimissionario e in carica per gli affari correnti ma impegnato con il nuovo decreto Aiuti a fronteggiare l’emergenza legata agli effetti dell’inflazione.

Il piano, già predisposto dal Mef, prevede uno stanziamento di 4 mld di euro, utilizzando parte dei 10 miliardi ipotizzati per il provvedimento complessivo, in gran parte coperti dagli 8,5 che arrivano dall’assestamento di bilancio. L’idea è semplice. Utilizzare l’extragettito dell’Iva, dovuto all’aumento dei prezzi, per restituire parte del potere d’acquisto eroso. Si tratta di una misura che potrebbe essere alternativa alla proroga del bonus da 200 euro e che si sommerebbe al taglio delle accise su benzina e gasolio, già prorogato al 21 agosto.

Con la campagna elettorale appena partita, è iniziata anche la corsa a intestarsi la paternità di una misura popolare. “Azzerare l’Iva sui generi alimentari di prima necessità come pane, pasta, latte, frutta e verdura e far scendere dal 10 al 5 per cento quella su prodotti come carne e pesce significa salvaguardare il potere di acquisto soprattutto di chi ha redditi più bassi e dunque risente in modo più evidente dei rincari del carrello della spesa. Si tratta di una misura che aiuta in modo concreto le famiglie, soprattutto quelle meno abbienti che sono più penalizzate dagli effetti dell’inflazione”, hanno scritto in una nota congiunta il sottosegretario all’Economia Federico Freni (indicato da Salvini in sostituzione del leghista Durigon) e il sottosegretario alle Politiche agricole alimentari e forestali Gian Marco Centinaio (Lega). E hanno anche aggiunto che è “una risposta immediata a tanti italiani in difficoltà che riteniamo più efficace della riconferma del bonus di 200 euro”.

il viceministro dell’Economia e delle Finanze, Laura Castelli, esponente di Insieme per il Futuro, sintetizza il quadro. “È un lavoro che stiamo facendo. Io lo dico da un paio di mesi, siamo in piena inflazione, mai così alta dall’86. Questo è un fenomeno che erode tantissimo il potere d’acquisto degli italiani. E lo stiamo vedendo su alcuni prodotti. E quindi una delle cure dell’inflazione è proprio questa. Io l’ho detto in questi mesi, anche perché nel 2023, dal 2023, l’Europa ci chiede di fare una riforma dell’Iva e quindi ho proposto, avevo proposto di anticiparla”.

In un tweet, sempre in casa Lega con Claudio Borghi, un’interpretazione più spinta: “far cadere i governi fa miracoli”. La spiegazione è pienamente in linea con lo spirito della campagna elettorale. “Noto che oggi si stanno svegliando tutti con la nostra idea di azzerare l’Iva sui beni di prima necessità come se l’avessero pensata loro. Peccato che la stessimo proponendo da due anni e che Pd e M5s ci hanno sempre detto di no”.


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