Parigi 2024, Carini-Khelaif: 46 secondi e un mare di polemiche
2 agosto 2024

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Parigi 2024, Carini-Khelaif: 46 secondi e un mare di polemiche. Meloni: “Forza Angela”


“Un pugno mi ha fatto troppo male al naso e ho detto basta”. Quarantasei secondi di match per un mare di polemiche dalle Olimpiadi di Parigi 2024 alla politica italiana. Angela Carini ha resistito 46 secondi sul ring del torneo olimpico -66 kg contro l’algerina Imane Khelif, atleta intersex che lo scorso anno è stata esclusa dai Mondiali di boxe per livelli elevati di testosterone. Carini, colpita duramente per 2 volte nelle fasi finali dell’incontro, ha abbandonato. E’ tornata al proprio angolo e si è sfilata il caschetto: “Mi ha fatto malissimo”. Game over, match finito senza rispondere al saluto dell’avversaria. Dopo il verdetto, lacrime in ginocchio sul ring.

Ero salita sul ring per combattere. Non mi sono arresa, ma un pugno mi ha fatto troppo male e ho detto basta“, spiega alla Rai. “Sono stati i colpi a farmi decidere di smettere. Io sono sempre andata oltre le polemiche. Mi sono fermata perché ho sentito un forte dolore al naso. Il secondo colpo l’ho sentito fortissimo, ho capito che se non mi fossi fermata da sola avrei potuto farmi davvero male. Mi sono detta che era meglio essere consapevole, matura. Non mi importa di nulla quando combatto, mi sono fermata per il dolore al naso. Alla fine, mi sono inginocchiata per mio padre”, scomparso dopo le Olimpiadi di Tokyo. “Ho detto ‘papà scusami, non ce l’ho fatta'”.

Meloni a Parigi

Il caso deflagra mentre a Parigi è in visita la presidente del Consiglio Giorgia Meloni che, a Casa Italia, si esprime subito in maniera categorica: “Non è stato un match ad armi pari”, dice la premier, che nel pomeriggio assiste al match della pallavolo azzurra e poi al trionfo di Alice Bellandi, neocampionessa olimpica di judo. Quindi, l’incontro proprio con Carini.

Il colloquio con l’azzurra, accompagnata dal ministro dello Sport, Andrea Abodi, si tiene nell’impianto del judo. “So che non mollerai, Angela, e so che un giorno guadagnerai con sforzo e sudore quello che meriti. In una competizione finalmente equa”, scrive la premier sui social postando la foto che la ritrae con l’atleta.

Lo scontro politico in Italia

La vicenda continua ad essere terreno di scontro politico in Italia. Matteo Salvini riassume il match con la parola “vergogna” attaccando il Cio e i commentatori della Ra che, in diretta, hanno stigmatizzato il comportamento dell’azzurra: “La nostra atleta si è dovuta ritirare contro Imane Khelif, prima di scoppiare in lacrime per tanti sacrifici andati in fumo. Una scena davvero poco olimpica: vergogna a quei burocrati che hanno permesso un match che evidentemente non era ad armi pari. Se ne sono accorti tutti in Italia e nel mondo, tranne i distratti commentatori della Rai. Un abbraccio ad Angela, forza!”, scrive su X il leader della Lega.

Dall’altra parte dell’agone politico, Laura Boldrini critica la destra, rea di aver creato un clima dannoso alla fine proprio per Carini: “Era tanta e tale la foga di scatenare i peggiori istinti, di fomentare l’odio verso la comunità LGBTQIA+ attaccando un’atleta perché non rientra nei loro canoni, che non si sono minimamente preoccupati delle conseguenze che tutto questo avrebbe avuto sull’azzurra che dicevano di voler tutelare -dice la deputata Pd-. E’ il Comitato Olimpico a decidere quali sono gli standard da rispettare, lo fa su basi scientifiche frutto di studi di decenni. E il Coni ha confermato quanto stabilito dal Coi (Cio, ndr). Tutta questa polemica è davvero surreale e incredibile”.

Le reazioni di Navratilova, Rowling e… Trump

La vicenda varca i confini dell’Italia e dello sport. Le immagini dei colpi inferti da Khelif e delle lacrime di Carini fanno il giro del mondo. I post sull’argomento piovono da ogni parte del pianeta, l’hashtag #IstandwithCarini (sto con Carini) dilaga e calamita anche i post di celebrità. Martina Navratilova, riferimento della comunità Lgbtqia+ e leggenda del tennis, guida la ‘rivolta’ social contro il Cio: “Questa è tutta colpa dei dirigenti e delle persone al vertice del Cio: voi avete fatto questo, spero siate orgogliosi”.

Picchia duro anche J.K. Rowling, la ‘mamma’ di Harry Potter nota per le posizioni rigide quando si parla di diritti dei transgender: “A una giovane pugile è stato appena portato via tutto ciò per cui aveva lavorato e si era allenata perché hai permesso a un maschio di salire sul ring con lei”. Il video del match finisce addirittura sul profilo Truth di Donald Trump. L’ex presidente degli Stati Uniti, che non conosce evidentemente la situazione specifica, promette ai suoi elettori: “Terrò fuori gli uomini dagli sport femminili”.

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