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25 marzo 2016

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Pasqua e Pasquetta: mangiare senza esagerare, raccomanda l’Aigo


Agnello, capretto, pani e torte salate, uova di cioccolato, dolci tipici, vino e altre tipiche specialità: la ricchezza della tradizione culinaria italiana rende la Pasqua anche un’occasione estremamente golosa per riunire la famiglia e godere della buona tavola. Purtroppo, però, capita di abbandonarsi a esagerazioni ed errori alimentari: per questo l’Associazione italiana gastroenterologi ed endoscopisti ospedalieri (Aigo) promuove alcune semplici raccomandazioni per tutelare la buona salute e la forma fisica senza rovinare il piacere del «mangiar bene».

Inoltre, da quest’anno è necessario prestare un po’ più d’attenzione all’etichetta dell’uovo di cioccolato: infatti, in seguito all’entrata in vigore della nuova normativa europea, il cioccolato può contenere anziché burro di cacao, oli vegetali idrogenati ed anche il tanto discusso olio di palma.

Prima di tutto, i gastroenterologi raccomandano di rispettare la cadenza dei pasti ed evitare gli «spuntini»: in particolare, ciò significa non mangiare ancora durante la giornata dopo l’abbondante pranzo festivo.

Ovviamente, non è importante solo quando si mangia ma anche quanto: è meglio non esagerare con le porzioni e non concedersi il bis. Per diminuire le quantità senza frustrazione è utile preferire piatti piccoli, decorati e dalla forma «furba»: piatti da dessert e decorazioni aiutano a mangiare meno perché riducono lo spazio per il cibo. Inoltre, se di forma quadrata rendono più difficile raccogliere sughi e condimenti grassi. Un altro espediente è masticare a lungo e con calma durante il pasto per aumentare il senso di sazietà.

Anche la scelta degli alimenti è importante, ricordano i gastroenterologi. La carne va consumata con moderazione: agnello e capretto sono carni bianche e sufficientemente magre se vengono preparate in modo poco elaborato ma l’aggiunta di condimenti come panna, burro, besciamella li rende cibi ricchi di grassi saturi. E’ raccomandabile, inoltre, mangiare frutta e verdura durante i pasti e anzi usarle invece di pane e grissini per placare la fame. Gli alcolici vanno consumati con moderazione: non bere più di un bicchiere di vino e, invece, bere molta acqua prima e durante i pasti per saziarsi più velocemente. Infine, attenzione agli avanzi: meglio distribuirli tra i propri invitati perché accumularli in frigorifero significa prolungare il pasto festivo per giorni.

Ma cosa fare se, nonostante questi consigli, si è comunque mangiato troppo? Lo spreco energetico dell’attività fisica rimane l’arma migliore per combattere gli eccessi calorici. Già nelle passeggiate di Pasquetta, a piedi o in bici, si possono consumare una parte delle calorie ingerite a tavola. Bisogna impegnarsi però: occorrono 90 minuti di camminata o mezz’ora di bicicletta per bruciare le calorie di una fetta di colomba pasquale.

Raccomanda Gioacchino Leandro, presidente dell’Aigo: «Nei giorni immediatamente seguenti alla Pasqua vanno bene indicazioni di buon senso, tornando a un regime alimentare sano ed equilibrato, senza eccessi e golosità, evitando dolci, cibi grassi e fritture. Quello che bisogna fuggire è ricorrere a diete drastiche nel periodo successivo alle abbuffate. I cosiddetti “rimedi d’urto”, come digiuno, dieta liquida, dieta disintossicante, non rappresentano un buon metodo e mettono a dura prova il nostro organismo che subisce un vero e proprio “stress fisico” passando nel breve periodo da una situazioni di abuso alimentare ad una di ristrettezza dietetica».
(Fonte: Aigo)


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