”Le banche non hanno rendite di posizione e vengono da anni difficilissimi per crisi di imprese e del debito sovrano, recessioni, epidemie, catastrofi naturali”. Lo afferma il presidente dell’Abi, Antonio Patuelli, parlando all’assemblea dell’Associazione. Agli eventi che si sono susseguiti negli ultimi anni gli istituti di credito ”hanno fatto e fanno fronte con grandi aumenti di capitale, accantonamenti e ristrutturazioni sempre socialmente rispettose e realizzate con costruttivi accordi con le rappresentanze sindacali”, aggiunge il presidente.
”Salvo nel caso di una banca nazionalizzata, le banche in Italia – precisa – hanno dovuto farsi carico delle forzate risoluzioni e degli altri oneri delle crisi e dei salvataggi di banche concorrenti”.
”Dopo la doppia sentenza – ha proseguito – conforme della Ue sulla natura privata dei sistemi di garanzia e tutela dei depositi, è cresciuta ulteriormente la loro importanza: chiediamo che l’errore di diritto, compiuto dalla precedente Commissione europea, sia seguito, a norma dei trattati, da risarcimenti a chi ha subito le conseguenze di risoluzioni rivelatesi più costose e meno utili per affrontare le crisi bancarie, rispetto a iniziative preventive”.