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5 gennaio 2016

News

Per l’Udc di Lamezia occorre il pugno duro con la dirigenza dell’Aterp


È sotto gli occhi di tutti che l’Aterp a Lamezia Terme, in tutti questi anni, non ha certamente ecceduto in celerità, tempismo e produttività.

Difficilmente questo Ente ha saputo ascoltare ed interpretare le reali necessità delle persone meno abbienti che avevano ed hanno il diritto a vivere in un’abitazione dignitosa.
Troppe le persone senza un tetto, ancora di più quelle che pur avendolo vi (soprav)vivono in condizioni pessime ed a tratti anche disumane.

Non fanno più neanche notizia quei palazzoni mai finiti nei pressi di Savutano che da decenni sono l’icona del fallimento dell’emergenza abitativa. Intere generazioni sono rimaste senza un tetto, senza che vi fosse un sensato perché.
Come non sottolineare poi la non vivibilità dei tanti che abitano alla cosiddetta «Ciampa di Cavallo» che è impietosamente sotto gli occhi di tutti.

Qui la manutenzione è assai lacunosa, da anni persone anziane e malate sono costrette a non uscire da casa perché gli ascensori non sono mai stati messi in funzione. Alle porte degli stessi, come più volte segnalato, sono state messe statue sacre e piante nella consapevolezza che non si apriranno mai.

In via Salvatore Miceli, con una scaricabarile assurdo, tanti residenti e soprattutto molti bambini sono costretti da mesi a giocare nelle pozze di acqua putrida derivanti dalla fogna a cielo aperto.
Non dimenticando infine San Pietro Lametino, ove da anni le condizioni di vita dei residenti farebbero impallidire le popolazioni del terzo mondo.

A tutti i residenti di queste zone, che ancora oggi mantengono grande dignità, và la nostra solidarietà, ma soprattutto il nostro sostegno.
Bene quindi la volontà di intraprendere un nuovo e più proficuo rapporto con l’Aterp, ma per noi dinanzi al protrarsi dell’immobilismo o dell’indifferenza dei suoi dirigenti o preposti occorre usare, per come la legge consente, anche il pugno duro.

Importanti saranno quindi le diffide ad adempiere da parte del Comune, senza sottovalutare il ricorso all’art. 650 del codice penale nei confronti dell’Aterp stesso, per permettere anche la sanzione penale contro i dirigenti inadempienti nei casi di pericolo per le persone, la loro salute ed igiene, nonché la loro incolumità.

Ed allora sì che avremo un vero cambiamento ed uno Stato forte con i forti che aiuta davvero i più deboli.
Giancarlo Nicotera e Pasquale Di Spena
Gruppo consiliare Udc


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