Dopo l’approvazione del provvedimento sulle rateizzazioni dei debiti tributari ove si è voluto andare incontro alle famiglie, alle persone ed alle società in difficoltà economiche, il nostro interesse si è concentrato su un atto ed un regolamento intrisi di equità sociale che potrebbero consentire, anche stando alle ultime statuizioni del Consiglio di Stato, la corresponsione da parte delle multinazionali o alle grandi società delle telefonia, del gas e della luce, di un canone non ricognitorio per lo sfruttamento della sede stradale e della parte sottostante ad essa.

La mozione presentata, a più ampio raggio, propone la realizzazione nel Comune di Lamezia Terme di un catasto dei sotto-servizi nella rete viaria di competenza al fine di ottimizzare il servizio di manutenzione stradale. Il tutto al fine di acquisire dei dati che costituiscono la base di conoscenza indispensabile per ulteriori passi operativi di inventario, stima, confronto temporale e pianificazione degli interventi.

Detto catasto ed il suo continuo aggiornamento può costituire strumento di gestione dei piani di intervento periodici da parte del Comune, essendo uno strumento operativo e dinamico che può realmente permettere di ottenere benefici, per tutti, per primi i cittadini, da una gestione razionale del sottosuolo che consenta di:
a) conoscere la collocazione delle reti nel sottosuolo con mappatura georeferenziata;
b) migliorare la dotazione infrastrutturale con servizi multipli che permettano di passare da un sistema caotico ad uno organizzato per il passaggio coordinato di più servizi;
c) coordinare gli interventi di manutenzione, di riparazione e di messa in opera delle reti;
d) ridurre, in base alla programmazione, le operazioni di scavo per interventi sulle reti con conseguente smantellamento e ripristino delle sedi stradali. In tal modo si punta a limitare i costi sociali ed economici, evitando la congestione del traffico veicolare e pedonale delle strade e dei marciapiedi;
e) promuovere le modalità di posa che favoriscano le tecniche senza scavo (No-Dig) e gli usi plurimi di allocazione dei sistemi.

La progressiva liberalizzazione dei servizi a rete, la crescita delle telecomunicazioni, le maggiori richieste di uso del sottosuolo e la diffusa presenza di reti inducono che l’Ente proprietario della strada, sviluppi con i gestori dei servizi medesimi una nuova fase di governo del sottosuolo stradale, sia come area potenziale di sviluppo rispetto al soprassuolo, sia per l’infrastrutturazione delle aree urbanizzate. Anche per lo sfruttamento del territorio e/o le occupazioni dello stesso e/o i disagi arrecati.

Coloro che possono essere soggetti a tale canone sono i grandi gruppi societari e le grandi imprese in quanto il canone afferirebbe alle occupazioni relative a erogazioni di servizi pubblici in regime di concessione governativa quali:
– condutture sotterranee per la distribuzione di acqua potabile, gas, energia elettrica, linee telefoniche sotterranee, camere di ispezione,
– pozzetti, cabine telefoniche ed elettriche, botole, tombini e griglie poste sul suolo pubblico;
– sostegni di lampade per l’illuminazione stradale o di linee elettriche, telefoniche o telegrafiche in legno o metallo;
– tralicci di elettrodotto;
– linee a fibre ottiche.

In un’ottica di gestione oculata del territorio, evitando interventi sulla sede stradale inutili, dispendiosi e spesso assai lunghi si potrebbero inoltre rimpinguare le casse deficitarie del Comune facendo corrispondere quanto eventualmente dovuto dalle grandi compagnia/società telefoniche, del gas, della luce, eccetera, anche alla luce di confortanti pronunce del Consiglio di Stato.
Giancarlo Nicotera (Cdu) Pasquale Di Spena (Cdu) Enrico Costantino (Gruppo Misto)