Complesso monumentale del San Giovanni
18 luglio 2018
Complesso monumentale del San Giovanni

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Petrusinu ogni minestra: «Salviamo le testimonianze storiche di Catanzaro»


In questi giorni si parla, nostro malgrado, del deplorevole ritorno delle ruspe nel centro cittadino, con conseguente cancellazione di parte della memoria storica di Catanzaro, già segnata irrimediabilmente da decenni di azioni scellerate che hanno deturpato l’antico contesto urbano.

Ora è il turno della Maddalena, sul cui intervento auspichiamo una riflessione seria ed un incontro tra il Sindaco e le Associazioni che si stanno battendo per difendere la città; incontro che conduca al recupero dell’immobile senza però intaccarne il valore della testimonianza.

E soprattutto auspichiamo che tale recupero sia finalizzato ad un uso intelligente qual è, ad esempio, quello proposto da Italia Nostra: realizzarvi il Museo della Seta.

Rimanendo in ambito storico-architettonico, ci sono altre questioni che reclamano attenzione. La nostra Associazione già in passato si è occupata del recupero del Complesso del San Giovanni.

Al riguardo, bisogna capire se quei lavori, che durano da anni, siano stati portati a termine oppure se sia rimasta qualche altra opera di completamento da realizzare.

Più specificatamente non è chiaro, come tante cose che avvengono in questa nostra amata ma violentata città, se il muraglione che affaccia su Via Carlo V – paradossalmente non ricostruito integralmente – verrà riportato alla sua altezza originaria e quindi coerente con quello del lato che insiste su Corso Mazzini.

I cittadini catanzaresi pretenderebbero che il Complesso del San Giovanni sia restituito alla collettività per come si presentava prima del crollo, e non per come lo immagina qualche mente bizzarra!

Pare che anche un alto funzionario della Soprintendenza interessato ai lavori si sia espresso favorevolmente sull’opportunità di elevare totalmente il manufatto in questione, per come richiesto da più parti e dalla nostra Associazione.

Perché, allora, si è optato, fino ad oggi per una soluzione difficile da digerire, con l’attuazione dell’elevazione parziale del muraglione?

Infine facciamo presente che uno degli ampi magazzini che insistono sullo stesso lato è stato sacrificato per ospitare una centralina dell’Enel, che invece potrebbe trovare diversa sistemazione permettendo l’uso adeguato dello spazio interno.

In conclusione, facciamo un appello al Sindaco affinché ogni scelta riguardante la salvaguardia delle testimonianze storiche presenti nel capoluogo calabrese sia oggetto di studio accurato, fatto da gente competente, in vista di una valorizzazione piena del patrimonio urbano.
Amedeo Chiarella
Associazione culturale «Petrusinu ogni minestra»


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