“Per lui era importante, infatti, avere una vita colma. Ed è un suggerimento che ha dato a tutti noi: ‘Fate come me, sarà più facile arrivare alla fine’. E’ un insegnamento – evidenzia Alberto Angela – amare la vita, coltivare tutte le passioni. E’ quello che ha fatto lui: anche se da torinese sembrava molto riservato, dentro c’era un fuoco, il fuoco della conoscenza. Ha fatto tramissioni di tutti i tipi, dall’economia alla medicina. E ha attraversato questo ultimo periodo con una serenità incredibile, non l’ho mai visto in preda allo sconforto o alla tristezza o al dolore”.
“Qualche anno fa ricorrevano i 50 anni dello sbarco sulla Luna e io – racconta Alberto Angela – ho insistito perché facessimo qualcosa assieme e abbiamo fatto quella puntata. Lui è tornato nei luoghi in cui aveva visto il decollo dell’Apollo 11. Una volta ha tirato fuori anche delle foto. C’era Armstrong. Aveva una quantità di esperienze. Una vita riempita. Questo è molto importante. Ed è stato uno dei motivi per cui se ne è andato soddisfatto, come quando ci alza da un tavolo dopo una bellissima cena con gli amici. Lui ha attraversato questo ultimo periodo con una razionalità, con i piedi per terra come se fosse una missione Apollo. Quando ha saputo che oramai era arrivato il suo tempo, lui ha fatto un calcolo così a spanne, del tempo che gli sarebbe rimasto e ha fatto tutte le trasmissioni che stanno andando in onda adesso di Superquark, un altro ciclo. Ha anche preparato un disco jazz, andando a registrare e tornando indietro. Aveva una forza incredibile. Ha fatto discorsi ai familiari e poi a voi. Dopo 24 ore se ne è andato. Questa sua serenità è stata possibile perché aveva un approccio razionale, scientifico ma anche pieno di vita e di amore”.