“Per quanto riguarda il ponte di Kerch, questa è una specifica manifestazione del conflitto fra il Servizio di Sicurezza Federale e il gruppo Wagner da una parte e dall’altra il ministero della Difesa e lo stato maggiore”, ha detto Podolyak a Ukrainska Pravda, tracciando lo scenario di uno scontro fra due campi: uno con i servizi d’intelligence e la compagnia di mercenari Wagner, e l’altro con i vertici della Difesa.
“Senza dubbio stiamo assistendo all’inizio di un ampio processo negativo su larga scala in Russia. Il controllo fra le forze di sicurezza è precipitato, sono scoppiati seri conflitti fra i servizi speciali russi, ciascuno sta cercando persone da incolpare per le sconfitte militari, e vogliono riformare il circolo ristretto di Putin e prendere altre posizioni. O arrestare certi generali”, ha proseguito Podolyak.
Il consigliere presidenziale ha sottolineato che il camion esploso sul ponte arrivava dalla Russia. Dunque, a suo parere, le risposte vanno cercate in Russia. Secondo Podolyak, la logistica della detonazione, la sua sincronizzazione con il treno carico di carburante e l’ampiezza della superficie stradale distrutta puntano verso la Russia. “In questo impressionante incidente – afferma – vediamo che il conflitto fra le strutture militari e di potere russe si sta intensificando e uscendo fuori dal controllo del Cremlino”.
Podolyak ritiene che la leadership russa cerchi persone da incolpare per le sconfitte al fronte, che l’Fsb e i proprietari della Wagner stiano facendo una campagna per la destituzione della leadership militare: il ministro della difesa Sergei Shoigu e il capo di stato maggiore Valery Gerassimov.
“L’esplosione del ponte, un progetto personale di Putin, non solo mina la posizione dell’Fsb, che ha permesso che accadesse, ma offre ai militari una scusa per le sconfitte sistematiche nel sud dell’Ucraina. Dicono che la logistica collegata alle retrovie e la fornitura delle riserve è collassata a causa dei fallimenti dell’Fsb”, afferma Podolyak.