Nel 2022, un quinto della popolazione italiana è a rischio di povertà o di esclusione sociale. Un rischio che non viene meno neppure per quei 2,7 milioni di persone , l’11,5%, che lavorano. La situazione è più grave è comunque per i lavoratori stranieri: è a rischio povertà quasi un quarto di loro”. E’ il Rapporto Istat sugli pbiettivi di sviluppo sostenibile (Sustainable Development Goals – SDGs) ad aggiornare i dati e le analisi sulla povertà finalizzate al monitoraggio dell’Agenda 2030 per il nostro Paese.
Un dato complessivo, quelle che emerge dal Report che resta “superiore alla media europea e rimasto pressoché stabile nell’ultimo quinquiennio” anche se tra il 2021 e il 2022 è diminuita la percentuale di persone in condizioni di grave deprivazione materiale e sociale (-1,4 punti percentuali) e di persone che vivono in famiglie a bassa intensità di lavoro (-1,0 p.p.), annota ancora l’Istat. Restano invariate anche “le notevoli differenze territoriali: nel Nord è a rischio meno del 15% della popolazione, nel Mezzogiorno oltre il 40%”.