Dopo una notte di confusione e caos, Yevgeny Prigozhin questa mattina ha rivendicato di aver preso il controllo dei siti militari di Rostov sul Don, maggiore città della Russia meridionale che dista un centinaio di chilometri dal confine con l’Ucraina. La città ha una grande importanza strategica perché sede del comando del distretto militare meridionale e del comando centrale per il gruppo congiunto delle forze in Ucraina.
Quindi la città di un milione di abitanti rappresenta un hub logistico cruciale per quella che Mosca chiama ‘l’operazione speciale” in Ucraina. E quella che Vladimir Putin oggi ha ammesso essere “una situazione difficile” a Rostov a causa della “rivolta armata” potrà avere immediate conseguenze sul conflitto in Ucraina.
Nei video postati questa mattina su Telegram, Prigozhin ha affermato di essere con i suoi mercenari nella sede del comando militare di Rostov, ma ha sostenuto che non intende bloccare lo sforzo bellico russo.
“Abbiamo preso il controllo dell’aeroporto in modo che gli attacchi dell’aviazione non colpiscano noi, ma l’Ucraina”, ha detto sostenendo che i caccia impegnati per l’offensiva contro Kiev continuano “a decollare normalmente”. In un altro video afferma di aver detto agli ufficiali russi che non interferirà con il loro comando, sottolineando però di “essere arrivato qui per fermare la vergogna del Paese in cui viviamo, stiamo salvando la Russia”.