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Psc. Reale chiede al sindaco Mascaro di non consentire costruzioni private in aree urbanizzabili


Riceviamo e integralmente pubblichiamo la lettera che l’avvocato Italo Reale ha inviato al sindaco di Lamezia Terme e, per conoscenza, all’assessore regionale all’Urbanistica

Ill.mo Sig. Sindaco

mi giungono notizie “preoccupanti” sull’iter del Piano strutturale che mi pare denoti una carenza di informazioni, nella Commissione consiliare, sulla stato della Legge urbanistica regionale, sulle norme del Quadro regionale territoriale a valenza paesistica e, più in genere, sulla normativa fiscale in materia di suoli.

In particolare mi viene “raccontato” che sia in atto il tentativo di approvare, attraverso le osservazioni, una serie di costruzioni private in aree urbanizzabili.

La cosa è gravissima per una serie di ragioni che cercherò di esprimere e che, convinsero, il Consiglio comunale precedente a revocare quell’irresponsabile emendamento che aveva sostanzialmente impegnato gran parte del territorio del Comune.

Partendo dal Piano così come presentato dal progettista, che aveva previsto un’area urbanizzabile di grandi proporzioni che non rientrava propriamente nella previsione della Legge urbanistica in quanto poteva essere immediatamente utilizzata per l’edificazione attraverso proposte dai privati acquisite tramite i bandi che sono poi stati presentati dal Comune.

Ora, a mio parere, le aree urbanizzabili sono una invenzione (forse una necessità) per altre Regioni laddove gli strumenti urbanistici, in questi anni, hanno controllato e ristretto l’ambito di edificazione per cui è proponibile una programmazione che preveda, prima, di utilizzare tutto l’urbanizzato e poi di intervenire sull’urbanizzabile in un lungo arco di anni.

Ovviamente, in Calabria, ed a Lamezia, con la popolazione in calo e i Piani regolatori vigenti, nelle aree già urbanizzate, consento l’insediamento di almeno altri 10/20 mila abitanti equivalenti, le aree urbanizzabili, come strumento di programmazione a lungo termine, non hanno senso.

Ma superata la contestazione di natura politico-culturale, il punto di crisi delle scelte che sembrerebbe stiano maturando in Commissione è la circostanza che i bandi rendono fruibili le aree urbanizzabili prima del completamento (saturazione) delle aree urbanizzate.

L’operazione che sarebbe in corso quindi stravolgerebbe il Piano già adottato che ha cancellato le aree urbanizzabili trasformandone, una piccola parte, in urbanizzate laddove erano previsti insediamenti produttivi e le condizioni di prossimità e di utilizzo parziale del territorio, lo consentivano.

Oggi, invece, a mezzo delle osservazioni, si vuole costruire in aree urbanizzabili creando un insediamento diffuso che oltre ad aumentare il costo dei servizi comunali (oltre misura e sempre a spese dei cittadini) entra in contrasto con l’articolo 20 del Qrt con valenza paesistica che espressamente prevede una posizione di vantaggio per i Comuni che non prevedono alcuna area urbanizzabile nell’assegnazione dei fondi destinati alla rigenerazione urbana ed alla valorizzazione dei centri storici.

Ora è evidente che l’approvazione di proposte che realizzano in aree urbanizzabili ci fa perdere un vantaggio enorme nell’assegnazione di finanziamento cancellando, in futuro un’opportunità che potrebbe valere molte decine di milioni di euro.

Inoltre, sempre l’articolo 20, non prevede interventi puntiformi ma solo la possibilità di utilizzare ambiti non inferiori a 30.000 mq.

La scelta, quindi, di approvare interventi singoli creerebbe le condizioni per una bocciatura del Piano strutturale.

Conseguentemente, non solo il Consiglio comunale di Lamezia entrerebbe in contrasto con la linea di tendenza di tutti gli urbanisti, del Governo nazionale e regionale ma si farebbe un danno incalcolabile alla gran massa dei proprietari di edifici già realizzati, molti dei quali hanno bisogno di manutenzione ordinaria e straordinaria rendendo difficili interventi di recupero generalizzati in aree che hanno un tessuto urbano in difficoltà.

Non solo, ma a mio avviso, le aree urbanizzabili sono state parificate, dal punto di vista fiscale, a quelle urbanizzate in quanto la sentenza n. 20097 del 18.9.2009 della Corte di Cassazione, richiamando la sentenza a Sezione unite n. 2505/2007, ha specificato che è sufficiente l’inserimento nel Piano strutturale di un area potenzialmente edificabile perché sia considerata tale dal punto di vista fiscale non essendo necessario né l’approvazione dello strumento urbanistico né l’adozione dei piani di specificazione quando sono richiesti.

Tornando al nostro caso, l’inserimento come aree urbanizzabili di ampi spazi del territorio, le rende (fiscalmente) edificabili poiché non è necessario che possa intervenire immediatamente un permesso a costruire autorizzato attraverso i bandi pubblici essendo sufficiente la sola previsione nello Strumento urbanistico.

L’approvazione quindi di qualche progetto (magari per rispondere a qualche promessa elettorale) porterebbe ad un risultato sconfortante e dannosissimo per la città per cui, conseguentemente, chiedo al sindaco di non reintrodurre la previsione di aree urbanizzabili ed all’assessore regionale di impedire un nuovo scempio del territorio di Lamezia.

Italo Reale


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