“In Italia non si è mai prodotto così tanto. Ma per cosa? Con quale finalità quando le sale cinematografiche sono completamente vuote? I multisala hanno distrutto il cinema italiano, completamente, sono riservati alle cinematografie estere, soprattutto americane. E si produce talmente tanto che non è mai stato così difficile trovare un fonico, un operatore, un macchinista, un elettricista. L’ultimo lavoro l’ho fatto con gli scarti”. A denunciarlo è Pupi Avati, ospite della serata inaugurale della quarta edizione del Fara Film Festival ideato da Riccardo Martini e diretto da Daniele Urciuolo in uno dei borghi più belli d’Italia. Il regista ha accompagnato la proiezione del suo film ‘Il figlio più piccolo’ insieme a Nicola Nocella, che nel 2010 vinse il Nastro d’argento come migliore attore esordiente.
“Invito il Governo, le istituzioni e la politica a restituire a questo Paese un po’ di ambizione, dobbiamo tornare a credere veramente che essere italiani ha un significato, il cinema italiano può tornare ad essere a livello di quello americano”, ha aggiunto il regista. Durante la giornata d’apertura è intervenuta anche la ministra per la famiglia, la natalità e le pari opportunità, Eugenia Maria Roccella: “È importante tornare al cinema perché ci racconta storie, ci rende tutti più consapevoli di quello che siamo, di quello che viviamo intorno a noi. Poi questo è un festival che ha una ambizione sociale affrontando temi importanti per me, e incoraggia nuovi talenti. Inoltre, è importante che sia in un piccolo centro della nostra meravigliosa Italia”.
Il festival, che proseguirà fino al 23 luglio, vedrà un sentito omaggio al compianto attore e regista Francesco Nuti, con la proiezione del film ‘Tutta colpa del paradiso’, dove sarà presente l’attrice protagonista Ornella Muti (21 luglio). Attesi anche Sergio Rubini per la proiezione del film ‘I Fratelli De Filippo’ (22 luglio) e Asia Argento per il film ‘Incompresa’ (23 luglio).