Consegna delle firme per il reddito minimo
10 gennaio 2016

Prima pagina

Quanto costerebbe istituire un reddito minimo garantito


Quanto costerebbe introdurre un reddito minimo in Italia? Circa 6,2 miliardi di euro all’anno, quasi la metà della spesa necessaria per il bonus da 80 euro voluto dal governo di Matteo Renzi. Nel numero in edicola e online su Espresso Plus, l’Espresso con un servizio a firma di Stefano Vergine fa i conti su una delle misure economiche più dibattute degli ultimi mesi: il reddito minimo, cioè un salario garantito per tutti.

Insieme alla Grecia, l’Italia è l’unico Paese europeo a non aver ancora introdotto questo salvagente sociale. E ciò avviene nonostante siamo la nazione dell’Ue con il numero più alto di cittadini a rischio povertà: 17,3 milioni, secondo i dati Eurostat, di cui 4,1 considerati poveri assoluti. Mentre alcune regioni hanno annunciato di voler iniziare autonomamente la sperimentazione del reddito minimo, in Parlamento restano ferme le proposte per l’introduzione a livello nazionale presentate dal Movimento 5 Stelle e da Sel.

Il governo Renzi finora si è detto contrario alla misura, spiegando di voler puntare sulla creazione di posti di lavoro piuttosto che sugli aiuti, considerati già sufficienti. Rispetto ai principali Paesi europei, però, Roma spende meno per le politiche sociali del lavoro, in particolare per rimettere sul mercato le persone rimaste senza impiego. Il risultato è la maglia nera europea della povertà.

Nell’ultima legge di Stabilità, approvata a fine anno, qualcosa per risolvere il problema in realtà è stato fatto: sono state poste le basi per la creazione di un Fondo unico per contrastare l’indigenza. Il budget è di un miliardo di euro, a regime nel 2017, valido per sostenere un milione di persone. Istituendo un reddito minimo, sostengono diversi economisti, si potrebbero però aiutare molti più cittadini in difficoltà.

Il punto è se una misura del genere potrebbe essere sostenibile per le finanze italiane. L’Istat ha calcolato che la proposta del Movimento 5 Stelle costerebbe 14,9 miliardi di euro all’anno, mentre per quella di Sel ne servirebbero 23,5. C’è però un’altra soluzione. Che costerebbe ancora meno. La propone Andrea Fumagalli, docente di Economia politica all’università di Pavia e membro dell’associazione internazionale Bin (Basic income network). Istituendo un reddito minimo garantito di 600 euro al mese, che vada a sostituire tutti i sussidi attualmente validi fino a quella cifra, il costo netto per lo Stato italiano sarebbe di 6,2 miliardi di euro l’anno. Una cifra più che sostenibile per le finanze pubbliche, secondo l’economista.


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