Sebastiano Barbanti
30 novembre 2020
Sebastiano Barbanti

News Lamezia e lametino

REGIONALI. «Riflessioni sul centro sinistra a Lamezia Terme» di Sebastiano Barbanti


Negli ultimi giorni ho osservato le schermaglie in seno ad esponenti politici cittadini del centro sinistra. Uno spettacolo che sinceramente né mi diverte e né mi appaga. Il tutto era partito da una richiesta di riflessione politica e di ricerca dell’unità, e per tutta risposta abbiamo avuto ancora litigi, polemiche (sterili) e accuse.

Ma davvero si pensa che questi siano argomenti che possano trovare l’interesse delle persone? Specie in questo momento delicato e difficile? Ma davvero si pensa ancora a rinfacciarsi quello che hanno fatto o non fatto le amministrazioni cittadine dell’ultimo ventennio? Le recenti debacle elettorali ottenute dal centro sinistra a qualsiasi livello amministrativo in tutta la nazione non hanno davvero insegnato nulla?

L’unità politica e l’ascolto delle esigenze delle persone non sono cose che si dicono, sono cose che si praticano quotidianamente, sul campo, giorno dopo giorno. Il centro sinistra è ora in un momento delicato in cui, ritengo, si dovrà mirare alle idee e liberare il potenziale di chi ha una visione della società, lasciando da parte i personalismi, avendo come obiettivo ideale la progettazione in funzione della missione politica.

Vorrei sentire parlare di come aiutare i commercianti in questi periodi difficili che ancora ci aspettano. Vorrei sentire parlare di cosa vogliamo fare del lungomare di Lamezia Terme. Vorrei sentire parlare di welfare per capire come aiutare le tante associazioni che da sole con poche persone e pochi soldi assistono anziani, diversamente abili e bambini con difficoltà. Vorrei sentire parlare di idee su come poter incoraggiare la creazione di lavoro, magari sfruttando l’immensa risorsa rappresentata dal nostro Aeroporto. Vorrei sentire parlare di come rendere la città più bella, più attrattiva, più funzionale, più digitale.

Ho sempre ritenuto che sia una questione di visione, di progettualità e mai personalistica ciò che deve guidare chiunque faccia politica, evitando così di essere autoreferenziali, farsi accecare e danneggiare i cittadini che restano intrappolati in questo immobilismo in cui gruppi, sottogruppi e gruppettini si fanno la guerra.

La passione politica è sempre dettata da un fine: più grande è il fine e più tollerabili sono le divergenze, ma se manca il fine, la passione viene meno e le divergenze avranno sempre la meglio. Ora abbiamo un fine: si lavori per un progetto di città, si riaccenda la passione e si coinvolga chi è deluso ed emarginato e le divergenze verranno ridimensionate.

On. Sebastiano Barbanti


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