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12 agosto 2016

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Report Oxfam. Oltre 500 milioni di giovani vivono con meno di 2 dollari al giorno


Oggi nel mondo ci sono più giovani che in qualsiasi altro momento della storia: sono 1,8 miliardi quelli tra i 10 e i 24 anni. Eppure oltre 500 milioni di ragazzi tra i 15 e 24 anni vivono con meno di 2 dollari al giorno, e moltissimi di loro sono esclusi dai processi decisionali e sempre più esposti all’impatto delle crisi economiche.

A rivelarlo è il nuovo report di Oxfam I giovani e la disuguaglianza: è tempo di rendere le nuove generazioni protagoniste del proprio futuro, diffuso oggi, in occasione dell’International Youth Day ed in concomitanza con l’inizio del World Social Forum di Montreal.

Il report, lanciato nel quadro della campagna «Sfida l’ingiustizia», mostra infatti come siano proprio i giovani ancora oggi i più colpiti dagli effetti della crisi economica internazionale iniziata nel 2008: il 43% della forza lavoro giovanile a livello globale è infatti disoccupata o vittima di retribuzioni inadeguate.

Un dato generale che non risparmia l’Italia dove il tasso di disoccupazione giovanile (tra i 15 e 24 anni) ha toccato a giugno il 36,5%, secondo i dati Istat.

Di fronte un contesto globale quindi dove, nonostante un aumento del 50% (tra il 2013 e il 2014) del numero di governi che hanno adottato Piani nazionali per le Politiche giovanili, resta ancora molto da fare.

«Attraverso questo report», sottolinea la direttrice delle campagne di Oxfam Italia, Elisa Bacciotti «lanciamo un appello ai leader mondiali affinché rendano i giovani veri attori e motore di un cambiamento da cui tutti possano trarre beneficio. Oxfam lavora ogni giorno con migliaia di giovani e sappiamo come molti di loro siano impegnati nella costruzione di un mondo più giusto e libero dall’incubo della povertà, che colpisce tantissimi di loro, soprattutto nei paesi poveri».

«Governi e società civile», conclude Bacciotti «devono lavorare insieme ai giovani di tutto il mondo perché il peso dell’estrema disuguaglianza economica e sociale, che divide sempre di più il nostro pianeta, non schiacci le nuove generazioni in termini di accesso a servizi e diritti essenziali come l’istruzione, la sanità e il lavoro».

Nel mondo infatti ancora oggi quasi 126 milioni di giovani, soprattutto nei paesi poveri, sono vittime dell’analfabetismo, mentre in alcuni paesi le ragazze hanno una maggiore probabilità di morire di parto che di finire gli studi. Un contesto globale che richiede quindi una riflessione che parta proprio dai giovani per trovare nuove e diverse soluzioni.


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