“Il valore della vita umana dipende oggi più che mai da dove vieni e da quanti soldi hai”. Richard Gere non la manda a dire e, rispondendo in collegamento alle domande degli studenti nel corso della masterclass al Filming Italy Sardegna Festival, svoltosi a Santa Margherita di Pula (Ca), entra a gamba tesa sulle polemiche roventi relative alla morte dei migranti nel Mediterraneo e alla tragedia del sottomarino Titan.
“Penso che siamo tutti assolutamente uguali, ma quando ho sentito dai media dell’orribile evento che ha visto quattrocento persone perdere la vita in Grecia su una barca in Mediterraneo, e la diversa attenzione con cui tutti si concentravano sulle cinque persone disperse in un sottomarino nei mari del Titanic, ho capito ancora una volta quanto sia cinico il mondo”, dice l’attore. “Tutti i Paesi mobilitavano i loro mezzi di soccorso per queste cinque persone e nessun soccorso invece per la tragedia in Grecia”.
Una dichiarazione coraggiosa che testimonia l’impegno civile e politico che l’attore, oggi 73enne e da tanti anni buddhista praticante, profonde nelle cause relative ai diritti e ai temi importanti della società. “Per fare l’attore ci vuole coraggio”, dice ai ragazzi assiepati a sentirlo. E a chi vuole fare questo mestiere elargisce lo stesso consiglio che ha dato a suo figlio di 23 anni: “Cercate di fare quello che vi rende felici e liberi, seguite il vostro istinto e sfidatevi”.