Il mio ritorno in Parlamento “aumenta il senso del dovere e dell’impegno, le cose da fare sono tante, la situazione italiana non è facile, quella europea è drammatica”. Lo dice all’Adnkronos l’ex presidente del Senato Marcello Pera, che torna a palazzo Madama con Fratelli d’Italia dopo la vittoria nel collegio uninominale Sardegna 2, quello di Sassari.
“Cercherò di adoperarmi soprattutto sul terreno delle riforme, come mi è stato chiesto. Ma la parola d’ordine per chi ha vinto, che tutti si devono stampare bene in testa – tiene a sottolineare Marcello Pera – è responsabilità. Ci vuole responsabilità, serenità e ovviamente determinazione, ma dobbiamo essere soprattutto responsabili nei confronti dei cittadini, i cui problemi dobbiamo risolvere senza voli e senza fughe in avanti”.
Riforme vuol dire soprattutto presidenzialismo? “Non lo so, siamo aperti a forme di elezione diretta del capo dell’esecutivo. Speriamo che l’opposizione abbia compreso che questa riforma è matura, auspicabile, e che si può fare di comune accordo, con grandi e ampie intese. E con la speranza di portarla in porto”.
Anche perché sembra che non ci siano i numeri per approvare le riforme da soli. “Nessuno l’aveva mai pensato – risponde l’ex presidente del Senato – anzi, pensiamo anche al referendum confermativo, d’altronde si tratta della Costituzione, che è il testo di tutti, e tutti devono essere coinvolti. Spero che nessuno si voglia sottrarre”.
Enrico Letta non si ricandiderà segretario del Pd, quindi ci sarà un nuovo interlocutore. “Mi dispiace che Letta abbia osteggiato una riforma che in altre circostanze aveva sostenuto, non ho compreso questa scelta, è stato anche un elemento di debolezza della campagna elettorale. Mi auguro che il nuovo interlocutore, se ci sarà, accolga il nostro invito, che significa: ‘accolga le riforme, e qua la mano’. Ovviamente nessuno ha diritto di veto”, conclude Pera.