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25 giugno 2020

News

Rinascita Scott a Lamezia. Piccioni: «Invitato Abramo e non Mascaro. Chi rappresentava Lamezia?»


E’ una notizia positiva e di grande valore per Lamezia e la Calabria la decisione dei vertici del ministero della giustizia di celebrare il processo “Rinascita Scott” in alcuni locali della Fondazione Terina, nell’area ex Sir. Come con il nostro movimento avevamo sostenuto da subito, ci sono vantaggi concreti derivanti dalla vicinanza dell’area all’aeroporto e dai costi nettamente inferiori rispetto all’ipotesi di realizzare nuove strutture o addirittura di far svolgere il processo fuori dalla Regione. Ma soprattutto è un messaggio di grande valore simbolico: celebrare qui, nel cuore della Calabria, l’epilogo di un’operazione della magistratura di portata “storica” che ha colpito l’intreccio tra politica, mafia e zona grigia nella nostra regione.

Apprendiamo dalla stampa che il via libera sarebbe arrivato da una riunione istituzionale ternutasi a Roma a cui avrebbero partecipato il procuratore Gratteri, il presidente della Corte d’Appello di Catanzaro, il presidente del tribunale di Catanzaro, il sindaco di Catanzaro Sergio Abramo e il presidente del consiglio comunale di Catanzaro Polimeni. E’ sufficiente scorrere l’elenco dei partecipanti per far scattare immediata una domanda: dov’era Lamezia? Chi rappresentava la città dove, stando alle ultime notizie, dovrebbe svolgersi il processo?

L’entusiasmo generale e comprensibile per la decisione del Ministero non può farci chiudere gli occhi sul fatto che ci sono tanti punti oscuri. Non si spiega altrimenti la presenza come rappresentanti istituzionali soltanto del Sindaco e del presidente del consiglio comunale di Catanzaro. E’ giusto che i cittadini sappiano: Abramo e Polimeni hanno partecipato alla riunione per “caldeggiare” fino alla fine le proposte annunciate a più riprese sulla stampa per far celebrare il processo a Catanzaro? E ancora: perché non c’era il sindaco di Lamezia? Non è stato invitato? Oppure, casomai, Abramo si è auto-appropriato ancora una volta del ruolo di rappresentante della città di Lamezia? C’è qualche problema “sotto traccia” che porta i vertici del ministero della giustizia a non interloquire direttamente con il sindaco di Lamezia nella cui città si svolgerà il processo? E’ giusto porsi, negli interessi della città, questi interrogativi ed è giusto sapere come stanno le cose. E’ evidente l’estrema debolezza politica della nostra città, come del resto già abbiamo visto su tante altre questioni. Non vorremmo che accanto a quella politica emerga in tutta la sua gravità una debolezza anche istituzionale.
Rosario Piccioni (Lamezia bene comune)


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