«Ripresa e resilienza territoriale per la città di Lamezia Terme»: nota stampa del geologo Pietro Gallo
Riceviamo dal Dott. Geol. Pietro Gallo e volentieri pubblichiamo:
«Come già ribadito nell’articolo del 2015 “punti di forza per il rilancio della Città”, all’inizio del primo mandato del Sindaco Mascaro, il sottoscritto Dott. Geol. Pietro Gallo invita tutta l’Amministrazione Comunale a porre maggiore attenzione all’intero territorio lametino, non trascurando le zone periferiche e montane della Città di Lamezia Terme.
In virtù delle potenzialità che tale territorio offre, è fondamentale programmare e attuare gli interventi necessari per lo sviluppo del territorio comunale.
Bene ai grandi progetti per gli interventi innovativi verso la città green, smart city, le tecnologie digitali per l’innovazione tecnologica, progetto waterfront e porto turistico, progetto per collegamenti ultraveloci “Fiber To The Home” per portare la fibra ottica fino alle abitazioni – tutti riguardanti la parte centrale e litorale del territorio lametino – ma c’è bisogno anche di intervenire nelle zone periferiche, collinari e montane con progetti di realizzazione/potenziamento di infrastrutture primarie e di garantire servizi essenziali per i cittadini residenti.
In particolare, nelle zone prossime ai centri abitati principali e nelle Contrade della Città si evidenzia la carenza di servizi che sono fondamentali per lo svolgimento della vita quotidiana dei cittadini residenti e non.
Gli interventi necessari allo svolgimento di tutte le azioni quotidiane, da attuare con urgenza nelle zone di quartiere a tutt’oggi abbandonate, sono: manutenzione del manto stradale, pulizia delle strade ormai invase da erbacce e cumuli di rifiuti di varia natura, raccolta immediata dei rifiuti soprattutto per la problematica legata alla presenza di cinghiali (evidentemente attirati anche dai cumuli ammassati sul manto stradale), completamento di alcuni importanti tratti di illuminazione pubblica, soluzione di problemi idrici mediante ripristino/manutenzione adeguata della condotta pubblica, messa in sicurezza di alcuni tratti stradali in cedimento posti su versanti in movimento, ripristino cartellonistica per indicazioni stradali, mancanza e sostituzione delle barriere di protezione (guardrail) lungo le strade pericolose con alta acclività.
E’ importante che l’Amministrazione valorizzi le risorse che il territorio comunale, per sua vocazione naturale, ha e grazie alle quali la Città potrebbe intraprendere un ambizioso percorso di crescita e di sviluppo.
I settori da attenzionare sono: il settore agricolo, ambientale, turistico, centri storici, biodiversità presente nei vari habitat sul territorio, ma anche archeologico, fascia costiera, industriale e sportivo, non di meno la residenzialità sostenibile, ma bisogna individuare anche soluzioni energetiche a basso impatto ambientale che prevedano l’utilizzo di energie rinnovabili come l’idroelettrico, le acque calde delle terme (geotermia a bassa entalpia), il solare, il mini-eolico e la biomassa.
Si auspica per il bene della città, con tutte le problematiche amministrative del Comune (commissariamento e mancanza di personale), di mettersi al passo con il livello medio di sviluppo di altri comuni per essere pronti per l’avvio di una nuova fase ed, in particolare, che le risorse provenienti dalla Comunità europea, dal Governo e dalla Regione, interessando varie voci tra le più importanti il PNRR relative al Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza su tutto il territorio italiano, vengano recepite ed investite su tutto il territorio per il rilancio dell’economia e dello sviluppo della Città.
Lo strumento più importante per la crescita di una Città è il PSC (Piano Strutturale Comunale) che permette di far avviare l’economia, innescando una serie di procedimenti che producono investimento e ricchezza su tutto il territorio.
Si evidenzia che per approvare il PSC della Città di Lamezia Terme risultano fondamentali e necessarie avviare le seguenti procedure:
acquisire il parere di competenza della VAS (Valutazione Ambientale Strategica) rilasciato dal Dipartimento Territorio e Tutela dell’Ambiente della Regione Calabria, parere propedeutico all’approvazione dello stesso. Sarebbe opportuno per il bene della Città adoperarsi e mettere in campo celermente tutte le azioni necessarie per l’ottenimento del parere di VAS (Valutazione Ambientale Strategica art. 13 del D. Lgs. 152/2006).
acquisire il parere di competenza sulla compatibilità geomorfologica prevista dall’art. 13 della L. n. 64/74 e che, una volta ottenuta l’autorizzazione, se ne deve verificare rispetto agli strumenti di pianificazione sovraordinati vigenti. Stante il notevole lasso di tempo trascorso, si auspica di procedere celermente all’adozione formale del PSC con gli adeguamenti prescritti dagli Enti Sovraordinati con relative osservazioni per come contemplato dall’art. 27 della LUR (Legge Urbanistica Regionale) n. 19 del 2002 e s.m.i.. Attese le potenziali risorse che la Città offre in tutti i settori, si ritiene necessaria la realizzazione di un piano strategico/strutturale orientato verso la sostenibilità urbanistico-ambientale:
predisporre la ricognizione riguardo gli eventuali siti sottoposti ad usi civici.
acquisire il parere di competenza della Microzonazione Sismica almeno di I livello. La MS (microzonazione sismica) di I livello approvata con fondi derivanti da OPCM n. 3907 del 30/07/2010, da verificare se è stata realizzata la CLE (Condizione Limite per L’Emergenza) non prevista nella suddetta Ordinanza ma prevista dalle OPCM successive che rappresenta una verifica del Piano di Protezione Civile Comunale, strumenti tutti propedeutici e necessari all’approvazione del PSC.
Per non penalizzare grande parte del territorio comunale (tramite inedificabilità nelle aree) e per delineare meglio il PSC comunale, risulta necessario avere un quadro conoscitivo della direzione e dimensione della “faglia di lamezia”, con indagini geognostiche sito specifiche per rilevare la presenza e la dimensione della faglia sismogenetica potenzialmente attiva proposta da ITHACA.
Con il Sindaco Mascaro che ne è a conoscenza, il Dott. Geol. Pietro Gallo con i ricercatori del Dipartimento di Biologia, Ecologia e Scienze della Terra (DiBEST) dell’UNICAL e l’Istituto Ambiente Marino Costiero di Napoli di Napoli (CNR-IAMC), relativamente alla Faglia sismogenetica presente sul territorio comunale di Lamezia Terme hanno redatto, rispettivamente nel 2016 e nel 2021, i seguenti studi scientifici:
“High Resolution seismic method for detection and understanding of suspected active blind faults: the case of Terme Caronte geothermal area (Lamezia Terme – Calabria, Italy)” pubblicato sulla rivista scientifica Rend. OnLine Soc. Geol. It., Suppl. n. 1 – Luglio 2016 – Vol. 40, 114.
“Active and passive seismic methods to explore areas of active faulting. The case of Lamezia Terme (Calabria, southern Italy)” pubblicato nella rivista scientifica Journal of Applied Geophysics 188 (2021) 104316.
Gli studi sono stati redatti per investigare su una specifica problematica del territorio comunale della Città di Lamezia Terme, per la presenza di una fascia di circa 600 metri con vincolo di completa inedificabilità dovuto alla presenza della “Faglia di Lamezia”, una faglia sismogenetica (potenzialmente attiva negli ultimi 40.000 anni e capace di originare terremoti e deformazioni in superficie). Il rilievo sismico integrato con rilievi geologici potrebbe consentire di ricostruire l’attività recente della faglia, l’entità dei rigetti e di schematizzare la geometria delle aree di rottura e di deformazione del suolo.
Questi studi effettuati nei pressi di Caronte hanno consentito di avere informazioni sulla faglia, risultando anche utile per il Comune di Lamezia Terme nel caso in cui si dovesse realizzare il livello III degli studi di MS (Microzonazione Sismica) sul territorio comunale.
Successivamente a questo studio non si hanno più notizie sul prosieguo, pur sapendo che per delineare la presenza e la dimensione effettiva della faglia servono almeno nel territorio tre punti studio, quindi ne mancano altri due.
Sulle Terme di Caronte, punto rilevante nel PSC, è stato detto tanto ma ad oggi non è stato fatto nulla; trattasi di grande risorsa per il territorio lametino, grande vanto per la presenza e la venuta a giorno delle acque solfuree, con caratteristiche curative che giovano tanto alla salute della persona nonché rilevante paesaggio naturale con forte attrazione turistica. Tutte belle parole presenti senza dubbio nei programmi di ogni candidato, ma la realtà è visibile agli occhi di tutti: purtroppo l’area non è mai decollata, anche a causa altresì delle precarie condizioni della strada di invito alla località termale invasa da erbacce, presenza di buche sul manto stradale, presenza indecorosa delle barriere di protezione in legno (a volte del tutto assenti, altre volte esistenti ma non mantenute nella giusta efficienza) , cunette inadeguate a smaltire il deflusso delle acque proveniente da monte con regimazione e scarichi non funzionanti trasformando la strada in fiume nei periodi invernali, causando enormi disagi a tutti i residenti e passanti.
Da evidenziare lo stato di abbandono e di pieno degrado in cui versano i torrenti in tutto il territorio comunale, invasi da vegetazione e da alberi di notevole dimensione che ostacolo il libero deflusso delle acque, in quanto carenti di manutenzione; c’è solo da augurarsi l’aiuto della provvidenza in modo da contenere le precipitazioni ed evitare una tragedia annunciata.
In particolare, il Torrente Bagni, con altissimo rischio di esondazione a causa dell’eccessiva vegetazione presente nell’alveo, con i centri abitati posti a ridosso degli argini e verso valle, con la discarica bagni (sito ad alto rischio della Regione Calabria) posta in sinistra idraulica precisamente nella vasca di espansione, tutti fattori che rappresentano una “bomba ad orologeria” per tutta l’area con rischio sia per l’incolumità pubblica che per le matrici ambientali, con la conseguenza di un potenziale disastro ecologico.
Un appunto importante va rivolto al settore sportivo che è un punto di riferimento per i giovani, alla luce dei risultati ottenuti dalle società sportive lametine sia a livello regionale che nazionale; in particolare, gli impianti presenti nella Città potenzialmente hanno tutte le caratteristiche per diventare punti di riferimento regionali e nazionali sia per la posizione strategica che per l’ampia superfice a disposizione. Basterebbe investire poche risorse sull’acquisto di alcuni strumenti che servono all’Impianto Sportivo G. Renda in Savutano per renderlo fruibile ed attrattivo alle grandi manifestazioni di atletica leggera nelle varie discipline.
E’ evidente, a tutt’oggi, l’inefficacia dell’azione politica atteso che non si è riusciti ad attuare uno sviluppo socio-economico al passo con i tempi, per una Città che ha innumerevoli risorse agricole, turistiche, commerciali ed ambientali favorite da una posizione geografica strategica, con le sue potenzialità di mare, pianura, colline, montagna e torrenti servite da varie vie di comunicazione quali stazione ferroviarie centrali, autostrada ed aeroporto.
La politica va fatta sempre nell’ottica dell’interesse generale e deve essere intesa come strumento per portare benessere a tutti i cittadini nei propri territori.
In particolare per quanto riguarda i nomi da attribuire alle varie infrastrutture, sono certamente importanti ed è giusto tutelare l’interesse del proprio territorio; si cerca da sempre di mettere il nome della provincia e di avere più competenze provinciali ma poi le attività di competenza quali pulizia, segnaletica, sicurezza sono ormai dimenticate da troppo tempo.
Per esempio le rotatorie presso la sede dei vigili del fuoco e la strada verso le terme sono invase da erba altissima al punto da non vedere il passaggio delle macchine provenienti dalle altre direzioni, le barriere di protezione lungo l’argine del torrente Bagni nei pressi delle terme sono mancanti divelte e rotte, il manto stradale ha poca manutenzione, la regimentazione delle acque lungo le strade non risulta essere efficace durante la stagione invernale tanto che la strada diventa un fiume con enormi disagi per il traffico e per i cittadini residenti.
Allora perché mantenere le competenze se non si riesce a gestire le aree per il meglio? Forse sarebbe opportuno riprogrammare le aree di competenza e soprattutto distribuire ad ogni Ente ciò che può realmente gestire.
Mi sono permesso di riportare quanto sopra non per polemizzare e criticare, comportamenti che di certo non appartengono alla mia persona, ma solo come impulso al fine di contribuire alle azioni ed alle strategie amministrative future da intraprendere per il nostro amato territorio della Città di Lamezia Terme.
Facciamo in modo di rendere vivibile questo fazzoletto di terra e soprattutto creiamo le condizioni per rimanerci.
Tanto si doveva per amore da cittadino verso il proprio territorio».
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