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3 febbraio 2018

News

Rosario Piccioni alla Sacal: «Meno sfilate di moda e più scelte concrete»


Mentre la situazione della Sacal e in particolare quella dell’aeroporto di Lamezia continua ad essere allo sbando su più fronti, dalla situazione finanziaria alle conseguenze negative sempre più evidenti della gestione unica dei tre aeroporti, i vertici della Sacal rompono il loro silenzio per comunicarci non qualche nuova scelta strategica sull’aeroporto o qualche evoluzione sul fronte della situazione dei lavoratori, ma la performance di moda che si è svolta all’interno dello scalo lametino grazie alla collaborazione tra la Sacal e un’azienda privata.

Non vogliamo assolutamente criminalizzare l’iniziativa. Anzi agli organizzatori va un ringraziamento per aver dato vita a un momento di promozione dell’immagine del nostro scalo. Ci auguriamo però che l’iniziativa sia stata a costo zero per Sacal, perché se così non fosse sarebbe un fatto molto grave. In ogni caso di fronte a tante questioni calde sul tappeto, è fuori luogo che dai vertici Sacal si esprima soddisfazione per una sfilata di moda.

Ben vengano iniziative come queste. Ma prima devono essere affrontate le questioni serie che riguardano il futuro dell’aeroporto di Lamezia e del trasporto aereo calabrese. Questioni che toccano le persone in carne e ossa.

A cominciare dalla situazione dei lavoratori Sacal, dalla condizione di estrema precarietà dei dipendenti stagionali di Sacal Gh, dalle gravi criticità operative e organizzative che ci vengono denunciate. Ci parlano addirittura di importanti strumenti di lavoro che da Lamezia vengono mandati a Reggio Calabria perché lo scalo reggino non è adeguatamente attrezzato.

E’ inammissibile che questo avvenga nell’unico aeroporto internazionale della Calabria, l’unico aeroporto calabrese classificato come strategico dal governo. Di fronte alle famiglie dei lavoratori Sacal che non arrivano a fine mese e che a causa di scelte fallimentari della società non vedono di fronte a loro una prospettiva, non è accettabile che dai massimi vertici della società si butti fumo negli occhi con performance pubblicitarie.

Al presidente De Felice e ai vertici della Sacal chiediamo di prendere in mano la situazione del personale Sacal, di tutelare quanti da anni con contratti precari operano all’interno dello scalo lametino e svolgono un servizio fondamentale.

Si diano risposte ai lavoratori, si ponga fine al precariato in Sacal e si pongano ciriteri rigidi di trasparenza e meritocrazia nella selezione del personale.Dopo quasi un anno dall’insediamento di questo consiglio di amministrazione, il rinnovamento annunciato dall’attuale gestione vogliamo vederlo con i fatti.

E mentre all’aeroporto si investe molto su comunicazione pubblicitaria e marketing, ancora tutto tace, tanto dal presidente De Felice quanto dal presidente della Regione Oliverio, sull’aerostazione. Vogliamo sapere a che punto sono le procedure per l’utilizzo del finanziamento europeo.

Siamo fortemente preoccupati che le lungaggini e soprattutto una politica miope, come quella che negli ultimi anni la Regione sta facendo sull’aeroporto di Lamezia, vedano naufragare un importante investimento che rappresenta il futuro non solo dell’aeroporto di Lamezia ma di tutto il trasporto aereo calabrese.

I fatti degli ultimi mesi, dalle compagnie aeree che abbandonano lo scalo di Crotone ai dipendenti allo scalo pitagorico assunti (magari per buttare fumo negli occhi all’inizio della campagna elettorale), confermano quanto abbiamo denunciato in tempi non sospetti. La scelta della Sacal di partecipare al bando Enac per la gestione dei tre aeroporti calabresi si sta rivelando una scelta politica fallimentare.

Ed è bene ricordare che ad avallare questa scelta sbagliata è stato l’ex sindaco di Lamezia Paolo Mascaro, che in prima persona ha votato a favore della partecipazione al bando nell’assemblea dei soci.

Ai vertici Sacal chiediamo meno coreografia e più scelte concrete sui grandi temi: lavoro, aerostazione, il futuro dell’aeroporto internazionale di Lamezia Terme. Lamezia non può pagare il prezzo di una politica che, anziché guardare al futuro, sugli aeroporti pensa più ai contentini da distribuire qua e là.
Rosario Piccioni
ex consigliere comunale di Lamezia Terme


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