incontro piano spiaggia 2
10 marzo 2017

News Lamezia e lametino

Rosario Piccioni ha illustrato a cittadini e imprenditori di Lamezia il «Piano Spiaggia»


Dagli adempimenti da compiere prima e dopo la presentazione della domanda ai dettagli tecnici su cosa e come poter costruire, la localizzazione delle aree demaniali messe a bando, la durata delle concessioni. Queste le principali domande da parte dei cittadini che hanno partecipato all’incontro promosso ieri dal consigliere comunale di «Lamezia Insieme» Rosario Piccioni, per presentare il Piano Spiaggia e il bando comunale in scadenza il prossimo 31 marzo.

«Tanti cittadini e imprenditori non erano neppure a conoscenza che fosse stato pubblicato il bando per l’inesistente attività comunicativa da parte dell’amministrazione comunale», ha spiegato Rosario Piccioni.

«Lo stesso bando è oggettivamente di difficile individuazione sul sito del Comune. A tal fine, insieme ai componenti della Commissione consiliare, abbiamo già segnalato all’ufficio comunale competente l’opportunità di dare una maggiore visibilità alla sezione relativa al Piano Spiaggia sul portale dell’Ente.

«In altri casi, come è emerso durante l’incontro, vi sono aspetti poco chiari che andrebbero approfonditi. E’ evidente che chi ha intenzione di partecipare al bando e di investire non può essere lasciato solo. Da parte nostra non ci vuole essere alcuna polemica, né rivendicazione di paternità del Piano Spiaggia.

«E’ un’opportunità che davvero può segnare una svolta nello sviluppo della nostra città, che ha sempre atteso di realizzare la propria vocazione turistica. Siamo i primi ad essere soddisfatti che si sia arrivati all’approvazione definitiva del lavoro avviato dalla precedente amministrazione.

«In questi mesi insieme a tutti i consiglieri, di maggioranza e minoranza, abbiamo lavorato nelle commissioni con dedizione per arrivare a questo risultato e alla pubblicazione del bando comunale. E sempre insieme, su mia proposta, maggioranza e minoranza, avevamo chiesto che l’amministrazione comunale promuovesse un incontro con le categorie imprenditoriali interessate prima della pubblicazione del bando.

«Tutto ciò non è stato fatto. Ed oggi emergono alcune considerazioni di carattere generale, domande legittime che bisognava tenere in considerazione in fase di prepubblicazione del bando. Ad esempio, la durata delle concessioni: sono sufficienti 6 anni, che è la durata minima delle concessioni, per recuperare l’investimento di un imprenditore che avvia un lido o un’attività sul lungomare?

«Il tema dei costi di investimento, da quelli di realizzazione delle strutture alla copertura assicurativa: siamo sicuri che, con questi costi, oggettivamente elevati, non si restringe troppo la cerchia di quanti possono partecipare al bando? Ci sono le condizioni perché anche dei giovani, magari disoccupati, possano mettersi insieme per avviare un lido o un’attività sul litorale?».

Il consigliere Piccioni ha individuato anche gli aspetti positivi del bando «a cominciare dalle premialità previste per chi fa scelte di sostenibilità ambientale e per chi si impegna a promuovere il territorio ospitando ad esempio infopoint o iniziative per far conoscere la città» pur evidenziando che «sul tema dell’accessibilità ai diversamente abili si potevano prevedere premialità maggiori».

«Certamente», ha concluso Piccioni «è un’occasione straordinaria, soprattutto in questa fase economica con tanti giovani disoccupati e precari. Quale migliore occasione per mettere insieme le forze e dar vita a un’attività sul lungomare. I tempi sono strettissimi ma è ancora possibile organizzarsi. Mi auguro che nelle prossime settimane, sia come consiglieri che come amministrazione, ci muoviamo per coinvolgere più operatori possibili e soprattutto per informare tempestivamente chi ha bisogno di supporto per presentare le domande».

Sugli aspetti tecnici del bando, si è soffermato l’architetto Rolando Scalise sottolineando come «la partecipazione al bando richieda risorse finanziarie adeguate, visto che, oltre al costo annuale, vi è un costo da sostenere di realizzazione delle strutture che va dalla progettazione agli allacci. Alcune attività di quelle che saranno realizzate, possono essere tenute solo nella stagione estiva ed essere smontate al 1° ottobre.

«Altre possono fare richiesta di durata annuale, impegnandosi a mantenere le caratteristiche del progetto presentato e soprattutto la salvaguardia dell’ambiente circostante. In ogni caso, le costruzioni fisse non potranno superare il 10% della superficie dell’area demaniale assegnata, nell’ottica di salvaguardia dell’ambiente, e tra una concessione e l’altra è prevista dal Piano una distanza di cinquanta metri».


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