Sono in atto ‘purghe’ nelle forze armate russe dopo la rivolta di Evgheny Prigozhin. L’Fsb ha arrestato almeno 13 alti ufficiali, fra cui Sergei Surovikin, e ne ha sospesi o licenziati altri 15 (come il generale Ivan Popov, ndr), rende noto il Wall Street Journal, citando fonti anonime informate. “Gli arresti vogliono ripulire i ranghi da coloro che non sono più fidati”, ha spiegato una delle fonti, sottolineando che diverse fra le persone arrestate hanno legami con la Wagner.
Surovikin verrebbe ripetutamente interrogato ma non si troverebbe in un centro di detenzione. Sarà rilasciato, spiegano inoltre le fonti, solo quando Vladimir Putin avrà deciso come gestire le ricadute della rivolta. Detenuto anche l’ex vice ministro della Difesa Mikhail Mizintsev, con la delega alla logistica, che dopo essere stato rimosso dell’incarico lo scorso aprile ha raggiunto la Wagner. Detenuti e sospesi dagli incarichi dopo il loro rilascio anche il vice di Surovikin, Andrei Yudin, e il vice capo dell’intelligence militare, Vladimir Alexeyev.
GENERALE RUSSO: “SILURATO PER CRITICHE A VERTICI MILITARI”
Ivan Popov accusa i vertici militari di Mosca di averlo rimosso dal suo incarico per aver denunciato la difficile situazione al fronte. Le critiche del generale Popov, a capo della 58ma unità, sono state raccolte in un messaggio vocale divulgato dal legislatore russo Andrei Gurulyov. “C’era una situazione difficile con i superiori: si doveva tacere, da codardi, o dire le cose come sono. Nel vostro nome e dei miei compagni d’armi caduti, non avevo il diritto di mentire, così ho raccontato tutti i problemi che esistono”.
Il generale ha quindi riferito della morte dei soldati russi a causa dell’artiglieria ucraina e ha denunciato la mancanza di un adeguato sistema di contrasto al fuoco di artiglieria e di mezzi da ricognizione. “I miei superiori apparentemente percepivano una sorta di pericolo e hanno rapidamente architettato un ordine del ministro della difesa, liberandosi in un solo giorno di me”, ha aggiunto. “L’esercito ucraino non è riuscito a sfondare i nostri ranghi sul fronte, ma i nostri vertici ci hanno colpito alle spalle, decapitando l’esercito nel momento più difficile”, ha ancora accusato.