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10 luglio 2018

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Salvini in Calabria: «Civiltà e legalità parole d’ordine, a Ferragosto terremo qui il Comitato per l’ordine e la sicurezza»


Il Commissariato di Palmi avrà la sua nuova sede nella villa di via Concordato confiscata alla ‘ndrangheta, in particolare, alla ‘ndrina Gallico. Stamattina, il ministro Salvini e il direttore dell’Agenzia nazionale per i beni confiscati, prefetto Sodano, hanno sottoscritto il verbale di consegna dell’immobile. Presenti alla firma il prefetto di Reggio Calabria, Michele di Bari, il questore, Raffaele Grassi, e del direttore dell’Agenzia del demanio, Roberto Reggi.

Il ministro ha voluto prima visitare l’immobile che ora, dopo la sentenza definitiva della Cassazione può essere riconsegnato ai cittadini di Palmi. «Tra qualche mese questo diventerà un presidio di sicurezza. È iniziata una guerra senza quartiere».
Sulla lotta alla criminalità organizzata, Salvini è stato categorico: «Voglio sequestrare fino all’ultimo centesimo di euro a questa gentaglia». Inoltre, «Stiamo valutando», ha detto «di organizzare il Comitato per l’ordine e la sicurezza pubblica a Ferragosto in Calabria, perché certa gente si deve sentire a disagio in Italia».

Il direttore Sodano ha, poi, sottolineato il forte significato simbolico di questa confisca, ricordando che complessivamente nel 2017 i beni immobili destinati sono stati 644. Dopo la visita a Palmi, il ministro dell’Interno in prefettura a Reggio Calabria ha incontrato il prefetto, il questore e i procuratori della Dda. Poi, Matteo Salvini ha voluto vedere da vicino le condizioni di vita delle persone che abitano nella tendopoli di San Ferdinando.

Gli ospiti sono per lo più immigrati che lavorano nella raccolta di prodotti agricoli, spesso sfruttati dal caporalato. Il ministro, fermandosi a parlare con gli immigrati, li ha invitati più volte a denunciare le situazioni di illegalità. Salvini ha constatato le difficili condizioni di vita nelle tende. Acqua e elettricità sono disponibili in condizioni di fortuna. «Senza miracoli», ha commentato il ministro, «promettiamo che civiltà e legalità devono tornare parole d’ordine».

Ha, poi, chiesto perchè in molti si ostinerebbero a voler restare nella tendopoli nonostante la possibilità di sistemazioni alternative. Un giovane della tendopoli ha chiarito, invece, che chi ha i documenti sarebbe favorevole a sistemazioni piu adeguate. Nell’ultima tappa in Calabria, il ministro dell’Interno ha voluto rendere omaggio ai due appuntati scelti dei Carabinieri, Antonino Fava e Vincenzo Garofalo, uccisi nel 1994 in un agguato della criminalità organizzata di stampo mafioso.

La stele che li ricorda si trova nella piazzola dell’autostrada A2 del Mediterraneo, prima dell’uscita verso Scilla, dove avvenne l’eccidio. Lì il ministro dell’Interno ha deposto una corona d’alloro e si è intrattenuto in colloquio privato con le vedove dei due militari. Subito dopo, si è svolta una breve cerimonia commemorativa e la benedizione della stele da parte di un sacerdote.


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