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23 ottobre 2019

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Santa Messa in Memoria del Beato Carlo d’Austria nell’Abbazia di Casamari il 21 ottobre 2019


Lunedì 21 ottobre 2019 alle ore 17 nella Basilica dell’Abbazia di Casamari a Veroli (FR) è stata celebrata una Santa Messa in occasione della ricorrenza della memoria liturgica del Beato Carlo d’Austria, avo del Gran Maestro del Sacro Militare Ordine Costantiniano di San Giorgio, Don Pedro di Borbone delle Due Sicilie e Orléans, Duca di Calabria, Conte di Caserta. La Santa Messa, organizzata dalla Delegazione della Tuscia e Sabina dell’Ordine, è stata celebrata dal Rev. Prof. Padre Pierdomenico Volpi, monaco cistercense dell’Abbazia di Casamari, Cappellano di Merito dela Sacra Milizia, alla presenza di Cavalieri, una Dama e Postulanti dell’Ordine. Al termine della Celebrazione Eucaristica il Delegato della Tuscia e Sabina, Nob. Avv. Roberto Saccarello, Cavaliere Gran Croce de Jure Sanguinis con Placca d’Oro, ha letto la Preghiera del Cavaliere Costantiniano, scritta dal Cardinal Antonio Innocenti, che fu Gran Priore dell’Ordine.

Il Beato Carlo I d’Asburgo, Imperatore d’Austria e Re Apostolico d’Ungheria nacque a Persenburg (Austria) il 17 agosto 1887 e morì a Funchal (Madeira, Portogallo) il 1̊ aprile 1922.
Karl Franz Josef von Habsburg-Lothringen, figlio primogenito dell’arciduca Ottone d’Austria, nel 1911 sposò la principessa Zita di Borbone-Parma, dalla quale ebbe otto figli. “Sub tuum presidium” venne inciso sulle loro fedi nuziali. Carlo divenne erede al trono in seguito all’assassinio nel 1914 dello zio Francesco Ferdinando. Due anni dopo, alla morte di Francesco Giuseppe, gli succedette automaticamente quale Imperatore d’Austria e Re Apostolico d’Ungheria: era il 21 novembre 1916. Fece per l’occasione questo proposito: “Farò tutto ciò che è in mio potere per bandire gli orrori ed i sacrifici della guerra il prima possibile, per ridare al mio popolo la benedizione della pace amaramente mancata”. Questo compito fu concepito dal giovane Carlo quale via per seguire Cristo e farsi santo, nell’amore per i popoli a lui affidati, nella cura del loro bene e nel dono della sua vita per loro. Sostenette la posizione del Papa Benedetto XV contrario all“inutile strage”. In seguito alla sconfitta nella prima guerra mondiale volle presenziare al solenne Te Deum alla vigilia del capodanno 1919. Gli chiesero perché volesse ringraziare il Signore nell’anno in cui perse tutto ed egli rispose: “l’importante è che i popoli abbiano ritrovato la pace” e per questo occorreva ringraziare Dio. Fu poi esiliato con la sua famiglia nell’isola portoghese di Madeira.

La sua salute andò peggiorando. Zita raccolse una per una le ultime parole del suo sposo: “Ho sempre cercato di conoscere la volontà di Dio e di eseguirla nel modo più perfetto”. “Io devo ancora soffrire tanto affinché i miei popoli si ritrovino ancora tra loro”. Il giorno della sua morte Carlo volle avere vicino il figlio Otto: “Desidero che veda come muore un cattolico”. Il sacerdote espose l’Eucaristia nella stanzetta e Carlo esclamò: “Gesù, io confido in Te. Gesù, in Te vivo, in Te muoio. Gesù io sono tuo, nella vita e nella morte. Tutto come vuoi Tu”. Nel proclamare Beato l’ultimo imperatore, il 3 ottobre 2004, Giovanni Paolo II disse che questi doveva rappresentare “un esempio per noi tutti, soprattutto per quelli che oggi hanno in Europa la responsabilità politica!”. La sua memoria liturgica è celebrata il 21 ottobre nell’anniversario del matrimonio con la Serva di Dio Zita.
Nel territorio del comune di Veroli, a 9 km dal centro, sulla via Maria – raggiungibile facilmente anche dall’autostrada Frosinone-Sora – sorge l’Abbazia cistercense di Casamari [ http://www.casamari.it/ ]. Essa fu edificata sulle rovine dell’antico municipio romano denominato Cereatae, perchè dedicato alla dea Cerere. Il nome Casamari è di origine latina e significa “Casa di Mario”, patria del console romano Caio Mario, celebre condottiero, nemico di Silla. La spiritualità della comunità monastica di Casamari e delle altre comunità della Congregazione è vissuta, nel solco della tradizione cistercense, con forte accentuazione comunitaria, realizzata in comunione di ideali, di vita e di beni all’interno della clausura dei monasteri, sotto la responsabilità dell’abate.

La preghiera del Cavaliere Costantiniano
Signore Gesù, che Vi siete degnato di farmi partecipare alla Milizia dei Cavalieri Costantiniani di San Giorgio, Vi supplico umilmente, per l’intercessione della Beata Vergine di Pompei, Regina delle Vittorie, del valoroso San Giorgio Martire, Vostro glorioso Cavaliere, e di tutti i Santi, di aiutarmi a restare fedele alle tradizioni del nostro Ordine, praticando e difendendo la Santa Religione Cattolica, Apostolica, Romana contro l’assalto dell’empietà . Essa diventi per me armatura di fede e scudo di buona volontà , sicura difesa contro le insidie dei miei nemici, tanto visibili quanto invisibili.
Vi prego affinché possa avere la grazia di esercitare la Carità verso il prossimo e specialmente verso i poveri ed i perseguitati a causa della Giustizia.
Datemi infine le virtù necessarie per realizzare secondo lo spirito del Vangelo, con animo disinteressato e profondamente cristiano, questi santi desideri per la maggiore Gloria di Dio, la glorificazione della Santa Croce e la Propaganda della Fede, per la pace nel Mondo ed il bene dell’Ordine Costantiniano di San Giorgio.
Amen.


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