“Sono particolarmente addolorato per la scomparsa di Eugenio Scalfari giornalista, direttore, saggista, uomo politico, testimone lucido e appassionato della nostra storia repubblicana”. Lo afferma il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella.
“Dai primi passi all’interno di quella grande scuola di giornalismo che fu ‘Il Mondo’, alla direzione dell’’Espresso’, fino alla fondazione della ‘Repubblica’, Scalfari -ricorda il capo dello Stato- ha sempre costituito un punto di riferimento coinvolgente per generazioni di giornalisti, intellettuali, classe politica e un amplissimo numero di lettori”.
“Da sempre convinto assertore dell’etica nella società e del rinnovamento nella vita pubblica, si era magistralmente dedicato, negli ultimi tempi, ai grandi temi esistenziali dell’uomo – conclude Mattarella – con la consueta efficacia e profondità di riflessione”.
Draghi
“La scomparsa di Eugenio Scalfari lascia un vuoto incolmabile nella vita pubblica del nostro Paese. Fondatore de L’Espresso e de La Repubblica, che ha diretto per vent’anni, Scalfari è stato assoluto protagonista della storia del giornalismo nell’Italia del dopoguerra”. Così il premier Mario Draghi, ricordando Scalfari.
“La chiarezza della sua prosa, la profondità delle sue analisi, il coraggio delle sue idee – prosegue il presidente del Consiglio – hanno accompagnato gli italiani per oltre settant’anni e hanno reso i suoi editoriali una lettura fondamentale per chiunque volesse comprendere la politica, l’economia. Deputato della Repubblica, ha accompagnato il suo amore per il giornalismo all’impegno civile e politico, all’alto senso delle istituzioni e dello Stato. Esprimo ai suoi cari, ai direttori Maurizio Molinari e Lirio Abbate e a tutti i giornalisti de La Repubblica e de L’Espresso, le più sentite condoglianze a nome di tutto il Governo. A me mancheranno molto i nostri confronti, la nostra amicizia”.