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22 maggio 2019

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Scuola. Decreto Inclusione: i Partigiani della Scuola Pubblica esprimono alcune perplessità


I Partigiani della Scuola Pubblica esprimono alcune loro perplessità in merito all’approvazione, in consiglio dei ministri, del correttivo al decreto Fedeli sull’inclusione
Il 20 maggio il Consiglio dei Ministri ha approvato un decreto correttivo al decreto Fedeli sull’inclusione, il 66 del 2017. Poi lo schema di decreto, su cui ha lavorato il sottosegretario Salvatore Giuliano, su indicazione della Senatrice Bianca Laura Granato e delle associazioni, arriverà in Parlamento per i prescritti pareri e poi sarà pubblicato in Gazzetta Ufficiale.

I PSP salutano positivamente la Reintroduzione del GLO in ogni scuola, il gruppo di Lavoro Operativo per l’inclusione, che propone all’USR le ore da assegnare ai docenti. Il GLHO infatti era stato sorprendentemente cancellato e le funzioni preponderanti erano state affidate al GIT, un organo burocratico (composto da dirigenti scolastici e personale che nulla aveva a che fare con le disabilità) che avrebbe dovuto proporre all’USR, non si sa bene su quali basi, la quantificazione delle risorse di sostegno didattico. In realtà una ratio c’era: tagliare i costi, tagliare le risorse, tagliare i servizi.
Con il NUOVO DECRETO Il GIT, sarà composto anche da docenti esperti in inclusione e darà un parere al dirigente scolastico sulla richiesta complessiva dei posti di sostegno. Svolgerà, quindi, un ruolo consultivo, diverso rispetto a quello prospettato nel pessimo decreto Fedeli.

Ma Il viceministro Giuliano aveva promesso la cancellazione del Git che, pur variando nella sua composizione, non nasconde la sua natura, prevista fin dall’inizio, di organo preposto alla ratifica di eventuali tagli per “l’ottimizzazione delle risorse”
I PSP ritengono che il GIT, tra l’altro oneroso e gravoso sui costi, sia di nuovo preposto alla razionalizzazione delle risorse e quindi ne chiedono la cancellazione totale e definitiva.

Seconda rilevazione: all’art. 6 che modifica l’art, 7 che riguarda il PEI nella parte finale lettera b), 2bis Leggiamo che
“Dopo il comma 2 sono inseriti i seguenti commi: 2- bis la realizzazione delle misure attuative, di cui Al comma 2, avviene ad invarianza di spesa e nel rispetto del limite dell’organico docente ed ATA assegnato a livello regionale e la dotazione organica complessiva non può essere incrementata in conseguenza dell’attivazione degli interventi previsti dal predetto comma 2, ivi compreso l’adeguamento dell’organico di Delle istituzioni scolastiche alle situazioni di fatto.”

Quindi non vengono dati posti aggiuntivi in organico. Significa che i saldi sono invariati a livello regionale, per cui se la scuola X di Reggio Calabria ha bisogno di un posto sostegno, questo può essere dato se sottratto alla scuola Y di Cosenza
Quindi anche se nel PEI venissero indicare più ore da proporre all’ USR, tenuto conto delle effettive esigenze concrete rilevate, questo non determinerà mai un aumento dell’organico di diritto assegnato a livello regionale sia per i docenti che per il personale ata. Ma tale comma è illegittimo ed è stato già sanzionato dal TAR Lazio che ha affermato un principio opposto e cioè che l’organico di diritto deve essere valutato tenuto conto delle effettive esigenze rilevate, senza cioè ricorrere all’organico di fatto.

In conclusione i PSP chiedono emendamenti per risolvere tali incongruenze rispetto a quanto promesso da Giuliano e ricordano che il diritto non può essere vincolato alla spesa


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