“Stiamo affrontando il terzo anno scolastico con i problemi della pandemia – sottolinea Rapezzi all’Adnkronos – e dobbiamo affrontare i problemi secondari dell’epidemia cioè tutto quello che la dad ha prodotto in termini di isolamento e mancata socializzazione. Tutti, a parole, sono concordi e dicono che c’è bisogno di più scuola – evidenzia – anche il governo nelle ultime linee guida ribadisce che la scuola è solo in presenza e che solo in una situazione di emergenza si potrà contemplare il ricorso alla Dad e qualcuno, in maniera non richiesta – sottolinea – evoca la dad per affrontare il tema del risparmio energetico. E’ una follia”. “Si facciano altre proposte – ribadisce – si intervenga sulla speculazione sul costo, che si usino gli extraprofitti per tenere aperta la scuola. Se è una priorità lo deve essere sempre, non si può procedere ‘a targhe alterne’. Questa proposta è di una gravità assoluta. Si usino i fondi del Pnrr per adeguare gli edifici, per l’efficientamento energetico, contro gli sprechi”. Giù le mani dalla scuola – conclude – diciamo di investire sulla scuola e si continua a tagliare”.
“La dad non può essere uno strumento di risparmio energetico”. Ne è convinto il coordinatore nazionale della Gilda, Rino di Meglio secondo cui “Il danno mi sembra enormemente superiore” all’ipotetico vantaggio. “Sicuramente – sottolinea all’Adnkronos – bisognerà risparmiare in tutti gli edifici pubblici, a partire dagli sprechi. La galassia dei 40.000 edifici scolastici è molto variegata quindi non esistono soluzioni valide per tutti”.
Non possono essere, ancora una volta, i ragazzi a pagare i costi di una crisi afferma la presidente nazionale del Coordinamento Genitori Democratici, Angela Nava, che annuncia “una forte opposizione da parte dei genitori a qualsiasi ipotesi di tagli alla scuola”. Viste le affermazioni sull’importanza della scuola in presenza e della sua rilevanza strategica per il Paese, “davamo per scontato che almeno gli ospedali e le scuole dovessero essere terreno vergine su cui era inimmaginabile fare tagli, riproporre la dad il sabato per tutti i nostri studenti, non accompagnata da investimenti sull’innovazione tecnologica e didattica è una proposta da rimandare al mittente”.
“I nostri ragazzi – ribadisce Nava – non possono pagare in nome di una settimana corta i prezzi di un tempo scuola e di apprendimento ridotti dopo due anni di ‘esperimenti’ sulla pelle dei minori. Giù le mani dalla scuola, sono altri i settori su cui tagliare. I genitori – avverte – faranno sentire forte la loro voce oppositiva a qualsiasi manovra di tagli sulla scuola italiana”.
Conte
“Lo chiariamo subito: il Movimento 5 Stelle non è affatto favorevole alle proposte che iniziano a circolare che prevedono riduzioni di orario e ritorno alla Dad nelle scuole per risparmiare energia. Altro discorso è valutare con i dirigenti scolastici la possibilità di una redistribuzione dell’orario scolastico che, in un quadro integrato col sistema dei trasporti, possa generare economie di sistema. I nostri ragazzi hanno già dato”, ha scritto ieri su Facebook il leader del M5S Giuseppe Conte. “È una generazione che ha già sofferto di un’offerta formativa compromessa e di occasioni di socialità mancate – prosegue l’ex premier -. Non si facciano pagare alla scuola le conseguenze della crisi energetica. Negli ultimi due anni la scuola ha subito troppo: questo deve essere l’anno della piena normalità, della ripartenza e del rilancio”.