Adriano Mollo
4 gennaio 2017
Adriano Mollo

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Scura chiede un risarcimento danni di 1 milione di euro al giornalista Adriano Mollo. Parisi (Fnsi) e Soluri (Odg): «Urge approvare la legge contro le querele temerarie»


Una richiesta di risarcimento danni patrimoniali e non pari a 1 milione di euro: è quella presentata dall’ingegnere Massimo Scura, nominato dal governo Commissario ad acta per l’attuazione del Piano di rientro della sanità della Regione Calabria, al giornalista Adriano Mollo, alla testata Il Quotidiano del Sud – per il quale Mollo lavora – e al suo direttore Rocco Valenti.

«Scura», spiega il sito giornalistitalia.it «contesta gli articoli realizzati da Mollo sul Quotidiano a seguito della pubblicazione dei Dca 80/2015 e 24, 26, 27 e 30 del 2016. In particolare, nella richiesta danni l’ingegner Scura sottolinea “l’ingente e irreversibile discredito” alla sua “reputazione e prestigio istituzionale” per le “ripercussioni sui ruoli pubblici rivestiti”».

L’attuale Commissario ad acta della Regione Calabria è infatti anche sindaco del Comune di Alfedena (in provincia dell’Aquila) e gli articoli di Mollo sarebbero stati utilizzati dagli avversari politici nella recente campagna elettorale che lo ha visto prevalere.

«Non ho fatto altro che denunciare all’opinione pubblica fatti e circostanze gravi che saranno documentati in sede giudiziaria. Continuare a fare il giornalista in un contesto difficile come quello calabrese è diventato non solo duro, ma anche rischioso e su questo bisogna aprire una seria riflessione», ha affermato Adriano Mollo.

Al fianco del giornalista, del direttore e di tutta la redazione del Quotidiano del Sud si schierano Carlo Parisi, segretario generale aggiunto della Federazione nazionale della Stampa italiana e segretario del Sindacato giornalisti della Calabria, e Giuseppe Soluri, presidente dell’Ordine regionale dei giornalisti, che stigmatizzano «l’ennesimo tentativo di replicare ad una presunta diffamazione con una spropositata richiesta di risarcimento».

«L’episodio», sottolineano Parisi e Soluri «conferma ancora una volta l’esigenza di una legge, da approvare al più presto, che metta fine alla querele temerarie ponendo un tetto alle richieste di risarcimento oltre che, naturalmente, cancellare il carcere per i giornalisti».


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