Sfoglia i suoi piccoli foglietti la premier Giorgia Meloni, dove ha segnato i punti salienti dei tanti interventi che ha ascoltato in Aula, al Senato. Una sequela di domande a cui risponde puntuale: al dem Delrio, di cui ha segnato la frase su cui ribattere e poi al pentastellato di turno, a De Cristofaro di Avs. Poi passa a un altro tema, facendo ricorso al foglietto successivo, un mazzetto cospicuo di appunti su cui a un certo punto pare confondersi: “Lei senatore Borghi, dice che la Tunisia ci ha sbattuto le porte in faccia?”, dice per poi fermarsi un secondo, registrando un certo brusio. “Non era lei Borghi?” domanda rivolta al senatore del gruppo di Italia Viva-Azione. Al suo fianco il ministro Fitto che le aveva sussurrato qualcosa. “Ma sì – si convince il premier – era lei…”. Riprende quindi la replica, non senza bacchettare il ministro per il Pnrr: “Zitto, che me mandi fuori strada… scusate ho questi suggeritori…“.
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