“Una consultazione straordinaria certificata dei lavoratori e dei pensionati, da tenersi tra settembre e ottobre, sulle proposte alternative alle politiche economiche e sociali del governo e per chiedere l’impegno alla mobilitazione fino allo sciopero generale dando mandato alla Segreteria di discutere la proclamazione e la collocazione nel rapporto con Cisl e Uil”. E’ questo il cuore del documento finale messo a punto dall’assemblea generale della Cgil in vista della ripresa al termine della pausa estiva.
Il leader Maurizio Landini vuole il mandato pieno a utilizzare ogni strumento per sollecitare il governo a mettere mano ad una serie di riforme, dalle pensioni alla sanità passando per una “vera riforma del fisco”, su cui al momento la confederazione non ha ottenuto risposte. Sul tavolo anche la questione salariale, i rinnovi contrattuali, i morti sul lavoro e la lotta alle precarietà insieme ad una nuova politica industriale alla luce della transizione ecologica ed energetica che attende il Paese. Al centro del lungo dibattito che ha portato alla stesura del documento finale, anche le nuove partite che il Governo intende chiudere sull’autonomia differenziata e l’elezione diretta del premier contro cui il sindacato, assieme ad una vasta rete di associazioni laiche e cattoliche, è già sceso in piazza lo scorso giugno e si appresta a bissare l’iniziatva in difesa della Costituzione per fine settembre.
Nel documento c’è anche il mandato a “valutare la messa a punto di una proposta di legge di iniziativa popolare sia per una legge sulla rappresentanza e sia sul salario minimo, a partire dall’attuazione degli articoli 39 e 36 della Costituzione con una soglia salariale oraria sotto cui nessuno sia costretto a lavorare”. A questo unisce la richiesta di “istruire la possibilità di ricorrere allo strumento di referendum abrogativi delle leggi che hanno incentivato la precarietà del lavoro, al fine di poter assumere le specifiche e necessarie decisioni”.