E’ vero, c’è chi ha già fatto meglio di lui. Ma se Carlos Alcaraz a vent’anni è il numero uno più precoce della storia del tennis, Jannick Sinner è il principale candidato a contendergli la scena del tennis mondiale per i prossimi anni. Il tennista altoatesino, 22 anni ad agosto, centrando a Wimbledon la sua prima semifinale in uno Slam, raggiunge il punto più alto di una carriera che è appena iniziata.
Finora ha conquistato sette titoli ATP su dieci finali disputate, tra cui il 500 di Washinghton, in cui è diventato il più giovane giocatore italiano a vincere un torneo del circuito principale, nonché l’unico a essersene aggiudicati quattro nella stessa stagione. Il 10 aprile 2023 ha raggiunto la sua migliore posizione in classifica, ottavo tennista al mondo.
La partita vinta oggi nei quarti dello slam sull’erba contro il russo Roman Safiullin cambia però la sua storia tennistica. L’approdo nella semifinale di uno Slam lo proietta in una dimensione diversa, tra i top player, e con margini di miglioramento enormi secondo tutti gli addetti ai lavori.
Ora, il prossimo passo. Scenderà in campo contro il vincente del match tra Djokovic e Rublev per quella che, a caldo, ha già definito “la partita più importante” della sua carriera. Comunque vada, ce ne saranno altre. E, comunque vada, Sinner ha già fatto quel passo che gli si chiede da quando ha dimostrato di valere i primi dieci al mondo: lanciare una sfida credibile al nuovo fenomeno assoluto del tennis, Alcaraz, che proprio sull’erba di Wimbledon può essere attaccato con più possibilità di successo. Sembrava un obiettivo irraggiungibile ma Sinner sta arrivando.(Di Fabio Insenga)