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5 maggio 2020

News

Situazione critica al laboratorio analisi e offerta sanitaria Ospedale di Soveria Mannelli: il Comitato scrive al ministro Speranza


Con la presente si porta a Vostra conoscenza la precarietà cui verte il Laboratorio Analisi dell’Ospedale di Soveria Mannelli, che rimane dequalificato e fortemente penalizzato ai fini prestazionali soprattutto in questa fase di contingentamento, per via delle mancate assunzioni previste a fronte di contratti pro-tempore scaduti il 30 aprile e non rinnovati (si fa riferimento a due tecnici) dove tra l’altro si è a conoscenza dello spostamento di un’altra unità tecnica a Lamezia Terme.

Eppure nel piano di riordino dei laboratori Soveria è stato Confermato come Struttura Semplice Dipartimentale. Allo stato però il Laboratorio dispone di un solo tecnico, per cui se non arrivano altre unità a rendere congruo il servizio da domani sarà quasi certo che le prestazioni verranno erogate solo all’utenza interna, mentre il laboratorio potrebbe decurtare l’orario prestazionale. Inoltre si puntualizza come la reperibilità in emergenza è stata spostata su Lamezia, quindi alcune prestazione diagnostiche del Pronto Soccorso vengono evase attraverso una navetta che porta il sangue nel laboratorio lametino.

La cappa del “contenimento/contingentamento” pone il territorio – peraltro ubicato in area disagiata e con forte presenza di popolazione > 65 anni – in forte difficoltà, per la disposizione che oramai dura da due mesi. L’ospedale limitato nella sua offerta diagnostica sta generando una forte contrapposizione sociale con i bisogni reali delle persone che essendo allocati in aree montane dove rimangono privi di un minimo sostegno in loco, cosa che non accade nelle città ove sono presenti diverse possibilità di cura sia pubbliche, che vedono gli HUB operanti a 360° erogando tutte le prestazioni, oltre che disponendo di un’offerta sanitaria privata.
Essendo l’Ospedale Ubicato in area disagiata (come tra l’altro altri tre ospedali presenti nella regione, Acri, S. Giovanni in Fiore e Serra S. Bruno) e non essendo un Centro Covid – potrebbe in ottica Covid in fase 2 – essere riabilitato ad erogare le funzioni che lo caratterizzavano ante Covid, ovvero fino al mese di Marzo, usando le forme di tutela del caso, espletando anche il monitoraggio della temperatura che tra l’altro è già in atto all’entrata principale del nosocomio.

Il Presidente del Comitato ProOspedale Alessandro Sirianni


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