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2 novembre 2021

News Lamezia e lametino

Stagionali e reddito di cittadinanza. USB: «Basta con la retorica dei fannulloni!». I dati del 2021


Dall’inizio della stagione turistica abbiamo letto decine di articoli contenenti testimonianze strazianti di imprenditori turistici disperati per le difficoltà nel reperire lavoratori da impiegare in lidi, alberghi e ristoranti per colpa del reddito di cittadinanza.

Per mesi siamo stati bombardati dai pianti e dai lamenti di questi poveri imprenditori, anche locali, che non riuscivano a trovare manodopera, senza comprendere come riuscissero a mantenere in funzione le proprie attività senza dipendenti in una stagione turistica fortemente in crescita dopo due anni di restrizioni, ma poi fortunatamente l’Osservatorio sul precariato dell’INPS ha reso noti i dati relativi alle assunzioni ed è emerso che nel settore si sono registrate 142mila assunzioni nel mese di maggio, 246mila nel mese di giugno e 156mila nel mese di luglio: numeri mai registrati neppure negli anni precedenti la pandemia.

Sempre secondo i dati forniti dall’Osservatorio sul precariato dell’INPS, sommando i contratti stagionali registrati nei primi sette mesi del 2021, si è avuto un aumento rispetto allo stesso periodo del 2020 del 39% mentre rispetto al 2019 l’aumento è stato del 17%. Se poi si analizzano i dati del 2018, ovvero prima della partenza del Reddito di Cittadinanza, l’aumento arriva al 35%.

Numeri e dati che smentiscono categoricamente le difficoltà lamentate dagli imprenditori del settore turistico che, al contrario, hanno registrato un aumento notevole del personale e dei guadagni.

Finita la stagione turistica è iniziata quella agricola e dunque ci risiamo con la solita litania: questa volta è il turno degli imprenditori agricoli che non trovano lavoratori dai impiegare nelle varie raccolte (uva, olive, agrumi ecc), sempre per colpa del reddito di cittadinanza.

Ed allora ricominciano gli articoli di giornale e gli appelli delle associazioni di categoria e dei partiti locali: si continuano a demonizzare i lavoratori ed il reddito di cittadinanza senza riflettere minimamente sulle responsabilità degli imprenditori di uno dei settori (quello agricolo) maggiormente interessati dallo sfruttamento e dal lavoro in nero.

Più che di scuse per non lavorare è invece emersa la tendenza da parte delle lavoratrici e dei lavoratori di questi settori di pretendere condizioni lavorative dignitose.

L’offensiva padronale contro i lavoratori stagionali ed il reddito di cittadinanza va dunque considerata come risposta alla crescente consapevolezza di una nuova generazione di lavoratori precari che non accetta più di essere sfruttata per poche centinaia di euro al mese e che pretende contratti regolari, salari dignitosi e tutele adeguate.

Come già fatto durante la stagione turistica forniremo supporto e assistenza sindacale e legale alle lavoratrici ed ai lavoratori che decideranno di opporsi a qualsiasi forma di sfruttamento.

Federazione del Sociale USB Lamezia Terme


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