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14 gennaio 2019

News

Tassone (Nuovo Cdu): «Il 18 gennaio rilanciamo l’impegno dei cristiano democratici celebrando i 100 anni del Partito Popolare di don Sturzo»


Un rinnovato impegno dei cristiano democratici e l’unione di tutti i partiti, movimenti e associazioni che si rifanno all’esperienza della Dc, in un unico contenitore valoriale e politico. È questo l’obiettivo con cui gli eredi della Democrazia cristiana celebreranno unitariamente il centenario della fondazione del Partito Popolare di Luigi Sturzo con l’evento «1919-2019. Popolari oggi, da Sturzo al nuovo millennio».

La manifestazione, programmata per il 18 gennaio 2019, alle ore 15, presso la Camera dei deputati, promosso dalla Fondazione ‘Fiorentino Sullo”, sarà introdotto sotto il profilo storico e culturale dal saggista e giornalista Gennaro Sangiuliano cui seguiranno le relazioni di Rocco Buttiglione, Calogero Mannino e Roberto Lagalla. Interverranno anche Gianfranco Rotondi, Mario Tassone (Nuovo Cdu) e Renato Grassi (Democrazia Cristiana), esponenti delle forze politiche che hanno promosso la federazione democratico-cristiana.

«Oggi è necessario ricomporre gli strappi in atto nel Paese e recuperare i principi e i valori della Costituzione», afferma Mario Tassone, «Per questo stiamo ponendo con forza la questione della presenza dei cristiano democratici in politica. E’ la nostra grande sfida, quella di occupare un’area centrale della politica. Stiamo lavorando per federare partiti e movimenti che provengono dalla storia della Democrazia cristiana e tutti quelli che oggi la guardano con interesse. Per questo riveste particolare importanza l’appuntamento del 18 gennaio a Roma, che stiamo promuovendo insieme a Gianfranco Rotondi, Renato Grassi e tanti altri amici, a 100 anni dalla fondazione del Partito popolare e dall’appello di don Luigi Sturzo. Registriamo l’appello e l’impegno di molti vescovi, sono un fatto importante e va bene ogni iniziativa ma non devono esserci primogeniture perché i cattolici e i cristiano democratici devono essere tutti uniti, devono ritrovarsi tutti trovando un momento di incontro e raccordo ben definito e senza nostalgie».

Lo Scudocrociato», prosegue Tassone, «è un patrimonio ma o ci ricomponiamo tutti attorno ad esso o è meglio consegnarlo alla storia e alla memoria, affidandolo a un’istituzione o a una fondazione, evitando di lacerarlo e sporcarlo continuamente, recuperando così la storia migliore del cattolicesimo democratico e popolare».


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