Taxi, sciopero confermato oggi contro il Ddl Concorrenza
5 luglio 2022

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Taxi, sciopero confermato oggi contro il Ddl Concorrenza


Taxi in sciopero oggi, martedì 5 luglio, e domani contro l’articolo 10 del ddl Concorrenza, che apre il settore ai servizi di mobilità digitali. La categoria sarà in piazza della Repubblica a Roma per far sentire la propria voce. Il fronte della protesta conta oltre 14 associazioni di categoria, con Uiltrasporti che ieri ha deciso di dissociarsi al termine dell’incontro con la viceministra Bellanova dalla quale sono arrivate, dice il sindacato, aperture ‘positive’. “Valutiamo positivamente l’incontro avuto oggi con la Viceministra Bellanova e per questo riteniamo incomprensibile la scelta di mantenere lo sciopero programmato per domani e dopodomani nel settore taxi”, spiega in una nota.

INCONTRO CON BELLANOVA – “Il governo oggi ha avanzato un’ipotesi di lavoro. Confermiamo la disponibilità a ricercare le condizioni per un testo condiviso. Abbiamo riconvocato le rappresentanze sindacali presentando la proposta del Governo per rispondere alle richieste avanzate. Eravamo e siamo convinti che ci fossero tutte le condizioni per rimandare lo sciopero nel frattempo proseguendo il confronto”, ha detto la Viceministra delle Infrastrutture e Mobilità sostenibili Teresa Bellanova al termine dei due incontri al Mims prima con le rappresentanze sindacali dei tassisti e poi degli ncc.

“Al momento al Tavolo non è stato possibile raggiungere l’intesa. Auspichiamo che il confronto possa riprendere il prima possibile per pervenire rapidamente ad una soluzione condivisa sulla base delle proposte del Governo”, aggiunge Bellanova ribadendo come il governo “abbiamo manifestato la disponibilità a riscrivere l’articolo 10 senza però stravolgere l’impianto del Ddl”.

Al centro delle ipotesi che il governo ha messo sul tavolo della vertenza: il rafforzamento della funzione integrativa e complementare degli autoservizi pubblici non di linea rispetto al Tpl, con l’obiettivo di creare nuove opportunità per gli operatori; il mantenimento della distinzione tra taxi ed ncc; l’introduzione di una disciplina specifica delle attività delle piattaforme elettroniche; il rafforzamento delle misure di prevenzione e contrasto dell’esercizio abusivo anche tramite l’attuazione del registro nazionale degli operatori del settore e l’introduzione delle targhe professionali.

E ancora: il rafforzamento della tutela degli utenti; la garanzia alla formazione professionale degli autisti e la promozione dello svolgimento dell’attività in forma associativa o cooperativa”.

“Continuiamo a ritenere che ci siano tutte le condizioni per proseguire il confronto. Per questo ho parlato di Tavolo permanente del settore, con l’affidamento reciproco e l’obiettivo di calendarizzare mensilmente gli incontri per l’attuazione della Legge delega”, ha concluso Bellanova.

SINDACATI - “Dobbiamo dimostrare, come categoria che non siamo disponibili a nessun passo indietro, a nessun tipo d’accordo, a nessuna resa e che ci batteremo fino all’ultimo respiro, contro tutti quei parassiti che vorrebbero sottrarci il frutto della nostra fatica. La risposta che deve arrivare in quei due giorni dovrà esser chiara e inequivocabile. La Presidenza del Consiglio, la Politica e tutti i soggetti coinvolti, dovranno sentire fin dentro i loro “rifugi” che i tassisti di tutta Italia sono pronti a battersi senza esitazioni per lo stralcio dell’articolo 10 del ddl Concorrenza”, si legge in una nota dei sindacati.

“Probabilmente anche in questa occasione la comunicazione asservita al potere dirà che siamo il “vecchio” contro la “modernità”, che siamo dei privilegiati che ostacolano il mercato, e tutta un’altra serie di falsità, lo faranno anche in questa situazione, mentono sapendo di mentire. La realtà – proseguono le sigle sindacali- è che la nostra battaglia è la lotta di 40.000 lavoratori contro la speculazione finanziaria, ma anche la difesa dell’utenza di un sevizio pubblico contro meccanismi come algoritmi e libero mercato che li andrebbero a strangolare nel momento del bisogno”. E al premier Mario Draghi mandano a dire: “gli incontri fatti con le multinazionali, così come la negazione del confronto con i lavoratori, e la sua intenzione di devastare il nostro lavoro, non rimarranno senza risposta, e in quelle 48 ore saranno i tassisti di tutta Italia a consegnargliela”.


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