E’ stato aperto al Museo Archeologico di Reggio Calabria il cantiere di restauro della Testa di Basilea, uno dei reperti più importanti in sede insieme ai Bronzi di Riace e la Testa del Filosofo.

Rinvenuta nel 1969 in località Porticello (Villa San Giovanni), la Testa di Basilea deriva il suo appellativo dall’acquisizione del manufatto da parte dell’Antikenmuseum della città elvetica. L’opera fu poi restituita all’Italia, perché oggetto di un trafugamento illegale all’epoca della scoperta.

La Testa, databile al V secolo a.C., doveva appartenere ad una statua di divinità o di un personaggio d’alto rango in età matura, già in età antica oggetto di un’intenzionale frammentazione per ricavare materiale da rifondere.

La patina bronzea originaria ha subito una forte aggressione chimica a causa di un maldestro trattamento di pulitura con reattivi chimici aggressivi e dall’esecuzione di un calco, tanto da rendere difficoltosa ogni valutazione stilistica.

Entusiasta il restauratore Giuseppe Mantella, alla guida della squadra di cantiere che svolgerà il delicato compito con l’ausilio di tecnologia laser e strumentazioni di ultima generazione e per la pulitura delle superfici, così come già sperimentato su manufatti della stessa natura presenti nel museo.

L’opera sarà restaurata grazie al Progetto Restituzioni di Intesa Sanpaolo.
(Fonte: Mibact)