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29 giugno 2023

Reportage BLOG

TRAMONTI BLOG. «Pietro e Paolo, dal lago di Tiberiade alla via di Damasco» di Giampiero Scarpino


Festa, festa, festa nella nostra città affidata e protetta da due pilastri della fede Cattolica, Pietro e Paolo. I film molte volte ci aiutano a rivedere ed approfondire la figura di Pietro. Pietro era sicuramente il “consigliere” di Gesù. Nato pescatore con rete, barca e pesci, scelto da Gesù come Apostolo per diventare con il suo “caratterino” pescatore di uomini. Immaginiamo quest’uomo di Cafarnao con seri problemi a tirare avanti la baracca nel fare il pescatore di lago, un carattere non facile, chiamato da Gesù, il figlio di Dio che si fà uomo che si mette a predicare per tre anni cambiando il mondo. E lui al fianco di Gesù ed a capo di 12 Apostoli ufficiali che incrociano la loro vita con la mamma di Gesù, la Maddalena, i 5000 della montagna, i miracolati, i pani ed i pesci, il Padre Nostro, le parabole a volte incomprensibili, il monte Tabor e le visioni, il “va vendi tutto dallo ai poveri e seguimi”. Il miracolo del servo del Centurione manda Pietro ko, l’ingresso tra le Palme a Gerusalemme gli fa capire la grandezza dell’uomo che ha accanto, Marta, Maria ed il miracolo di Lazzaro sino per lui il segno di una vita completamente cambiata. Pietro più volte viene ammonito da Gesù, si addormenta sul Getzemani, lo tradisce tre volte, fugge, lo intravede sulla Croce. Raduna però gli apostoli li nasconde li consola nel “Risorto”. Affianca ancora Gesù Risorto, ubbidisce, ascolta ed infine ne riceve l’eredità : ” tu sei Pietro e su questa pietra edifichero’ la mia Chiesa”. Non sarà facile per lui il ” lungo, lunghissimo” dopo Gesù. Lui che non si è mosso quasi mai dalla Terra Santa, morirà a Roma per risorgere con le Chiavi del Paradiso in mano, nella storica, unica, Basilica di San Pietro.

Anche a Roma in condizioni diverse morirà Paolo ed anche qui una imponente Basilica viene venerato ogni giorno. Cittadino dal doppio passaporto, diremmo oggi, si ritrova nel 33 d. c. a combattere i Cristiani. Dà un serio contributo al martirio di Stefano ed insegue i cristiani in fuga sulla via di Damasco. Qui Gesù lo sceglie, lo acceca, lo manda da Anania che gli ridà la vista e che vista. Agli occhi aggiunge la parola ed il viaggiare. Predica e scrive, crea comunità, rientra a Gerusalemme, litiga con Pietro perché è innovativo mentre Pietro è conservatore. ” Io predico anche ai Pagani e non impongo la circoncisione”. Avrà ragione, un po’ come i social cambia, in breve tempo ed in contemporanea a Pietro, la storia della Chiesa è viaggia, viaggia, viaggia e scrive a tutte le comunità le lettere “fantastiche” che leggiamo nelle Sante Messe. Si salva più volte dal carcere perché cittadino romano e lascia una eredità di scritti e di impegno di predicazione da esempio per tutti nella Chiesa, in primis i Santi che si son nutriti delle sue lettere. San José Maria Escriva de Balaguer sarà il testimone di San Paolo del secolo 19° insegnando la predicazione sui luoghi di lavoro.

Ed ora concludo con una forte testimonianza. Correvano gli anni dell’oratorio Frassati e Assisi era la nostra meta spirituale preferita visitata con i ragazzi dell’oratorio almeno 4 volte in un anno. Eravamo a San Damiano, il luogo del Crocefisso, 15 novizi, il Vespro, una marea di giovani “stipati” nella Chiesina ed un frate che arricchisce il Vespro con questa lettura che nella riflessione più totale chiude il mio articolo. Una sintesi incredibile delle lettere di San Paolo, un ABC di fede a cui si aggiunge la sua raccomandata “Carità”.

Dalle “lettere” di San Paolo: Fratelli,so che tutto servirà alla mia salvezza grazie all’aiuto dello Spirito di Gesù Cristo,secondo la mia ardente attesa e speranza che in nulla rimarrò confuso. Anzi nella piena fiducia che Cristo sarà glorificato nel mio corpo, sia che io viva, sia che io muoia. Per me il vivere è Cristo e il morire è un guadagno. Quello che poteva essere per me un guadagno, l’ho considerato una perdita a motivo di Cristo per il quale ho lasciato perdere tutte queste cose e le ho considerate come spazzatura. Io fratelli, sono stato crocefisso con Cristo e non sono più io che vivo ma Cristo vive in me. Questa vita nella carne io la vivo nella fede del Figlio di Dio che mi ha amato e ha dato se stesso per me. Quanto a me perciò non ci sia altro vanto che nella Croce di Nostro Signore Gesù Cristo per mezzo del quale, il mondo per me è stato crocifisso come io per il mondo.Quelle cose che occhio non vide nè orecchio udì, nè entrarono mai  in cuore di uomo, queste cose ha preparato Dio per coloro che lo amano. Il Signore sa che i disegni dei Sapienti sono vani, perchè del signore è la terra e tutto quanto essa contiene.Noi non predichiamo noi stessi,ma Cristo Gesù Signore e siamo vostri servitori per amore di Gesù.Però noi abbiamo questo tesoro in vasi di creta, perchè appaia che la potenza straordinaria viene da Dio e non da noi.Siamo infatti tribolati da ogni parte, ma non siamo schiacciati; siamo sconvolti ma non siamo disperati; perseguitati ma non abbandonati; colpiti ma non uccisi, portando sempre ed ovunque nel nostro corpo la morte di Gesù. La grazia del Nostro Signore Gesù Cristo sia con il Vostro Spirito, fratelli, Amen

Giampiero Scarpino


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