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1 aprile 2019

News

Tribunale per i Diritti del Malato Calabria: «Sanità da incubo anche a Settingiano, orribile delitto a spese dei cittadini»


La «sanità calabrese da incubo» ancora una volta è in cronaca e sotto i riflettori di tutto il Paese con l’operazione «Ti fa stare bene» che ha visto 16 dipendenti della residenza sanitaria assistenziale San Francesco hospital di Settingiano (Cz) indagati (due agli arresti domiciliari e tre ai quali è stato imposto il divieto di dimora a Settingiano) per gravi e ripetuti maltrattamenti ai danni di anziani ospiti della struttura.

Orribile delitto ampiamente documentato dalle telecamere nascoste delle forze dell’ordine, scene che fanno male al cuore in cui i pazienti, ancor più deboli perché anziani e ricoverati in struttura in quanto bisognosi di cure, sarebbero stati oggetto non delle giuste terapie mediche ma di violenze fisiche e psicologiche in una struttura pubblica, finanziata cioè con i soldi dei cittadini.

San Francesco Hospital di Settingiano, infatti, è residenza sanitaria assistenziale gestita dall’Associazione interregionale Vivere Insieme Onlus di cui è legale rappresentante Claudio Parente, medico, imprenditore in campo sanitario, dirigente del movimento politico Officine per il Sud e consigliere regionale con il ruolo dipresidente del gruppo Forza Italia.

Il nostro plauso va dunque ai finanzieri del Nucleo di polizia di Catanzaro con coordinamento del procuratore della Repubblica Nicola Gratteri, dell’aggiunto Vincenzo Capomolla, e del pm Stefania Paparazzo che hanno condotto e concluso le indagini, e ai familiari dei pazienti ricoverati che con le loro denunce hanno consentito l’avvio delle indagini.

La Sanità in Calabria vive un momento molto difficile in cui l’attenzione deve essere alta: in attesa del Decreto Calabria e delle sue misure straordinarie, dell’applicazione entro il 22 aprile da parte della Regione Calabria del Piano delle Liste d’attesa emanato dal governo, del protocollo sulla nuova azienda sanitaria di Catanzaro, il diritto alla salute dei calabresi continua ad essere calpestato.
Tanto per fare qualche esempio a Lamezia un’ecografia epatica per una malata di tumore è stata prenotata nel 2020 e non si contano i disagi per i pazienti in liste d’attesa lunghissime e costretti a lunghi spostamenti e che di sabato, con visite ed esami prenotati, trovano gli sportelli per il pagamento ticket chiusi.

Noi volontari di Cittadinanzattiva-Tribunale per i Diritti del Malato Calabria invitiamo pertanto tutte e tutti ad iscriversi alla nostra associazione per essere veramente cittadini attivi, continuando a vigilare sul territorio, registrando quanto succede nei presidi sanitari, verificando direttamente l’osservanza della legge, la congruità e la tempistica delle prestazioni erogate, raccogliendo le opinioni e gli eventuali esposti dei cittadini e partecipando ai Tavoli di discussione istituzionali e non.
Felice Lentidoro
segretario regionale di Cittadinanzattiva-Tribunale per i Diritti del Malato


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