Le strutture per la prima infanzia sono un pezzo fondamentale del welfare comunale. Nella classifica delle città con più di 200 mila abitanti per questo tipo di spesa, Trieste è al primo posto con 134,99 euro per ogni cittadino, seguono Roma e Milano.
Gli asili nido sono uno dei servizi che qualificano maggiormente la spesa sociale del comune. Come per le spese comunali in mense e scuolabus, anche le scuole per la prima infanzia rientrano tra i servizi che, se presenti, aiutano la conciliazione di vita lavorativa e familiare.
Per questo la loro presenza sul territorio è un parametro di valutazione importante del welfare, non solo comunale.
Possiamo vedere quanto spendono le maggiori città italiane in asili nido su openbilanci.it, guardando alla voce specifica. Nel 2014 i comuni italiani con oltre 200mila abitanti hanno speso una media di circa 80 euro annui per abitante, una cifra in crescita rispetto alla media dell’anno precedente.
La città che – pro capite – spende di più in asili nido è Trieste, prima in classifica con 134,99 euro per ogni residente. Secondo e terzo posto per Roma e Milano, con rispettivamente 113,73 e 112,92 euro.
Seguono Firenze (quarta, 105,34), Venezia (quinto posto, 102,94), Bologna (sesta, 88,12), Genova (settima, 77,79), Bari (ottava, 73,72) e Catania, al nono posto con 66,98 euro. Agli ultimi posti della classifica troviamo Verona (65,14), Napoli (57), Torino (48,2) e Padova (37,26).
Ultima classificata tra le città con oltre 200 mila abitanti Palermo, con 37,21 per ogni residente.